Giacomo Zanzucchi, in arte Zanzu, è un cantautore romano che ha recentemente pubblicato un Ep/album intitolato “Zanzu” che contiene sette tracce per alcuni aspetti sorprendenti. Autodidatta in ambito musicale, Zanzu ha studiato filosofia, ama viaggiare a bordo della sua moto ed ama leggere. Il suo lavoro è un condensato di qusti aspetti, musicalmente senza particolari eccellenze, ma di forte impatto poetico dal punto di vista testuale.
S’inizia con “Tornanti”, buona linea melodica e fruibilità piacevole ed immediata. “Natasha” appare meno immediato del brano precedente, la dimensione ritmica è decisa ed tratti l’imponenza musica sembra un po’ eccessiva. In “IO/OI” si coglie soprattutto un testo che desta interesse assai più di quanto non faccia un arrangiamento un po’ arruffato (forse volontariamente?). “Cose strane” è uno dei brani più belli del cd, per la linea melodica e per quel testo che sempre più mi induce ad accomunare Zanzu ad un un’immagine poetica in virtù della quale i testi potrebbero prescindere dal contesto musicale ed essere semplicemente letti, risultando allo stesso modo gradevoli ed inusuali. Anche “Elda” ha un testo ricco, molto narrativo e, via via che procede l’ascolto, rimangono invarate le sensazioni non sempre positve legate alla dimensione musicale che si affiancano a quelle invice positivissime indotte dai testi. “Corto Maltese” è una canzone dalla buona linea melodica ed è forse il brano più convincente dal punto di vista dell’arragiamento. E si va a chiudere con “Notti bianche”, pezzo degno di un cantautore di razza, convincente anche la linea melodica; musicalmente è estremamemte essenziale, ma l’insieme della canzone risulta molto interessante. Che dire se non che questo progetto di Zanzu, pur non avendo musicalmente troppe pretese, è comunque un buon lavoro soprattutto grazie alla poetica in esso contenuta, alla capacità narrativa sempre più rara tra molti sedicenti cantautori contemporanei ed alla fruibilità complessiva che non si inerpica lungo ardui sentieri, ma si accontenta di rappresentare canzoni oneste intrise di sensazioni tratteggiate con cromatismi lessicali a tratti notevoli.