Un lavoro ben equilibrato, quello del gruppo toscano Blind, che con questo “Youmanity” crea quasi un concept album, una sorta di richiamo al risveglio esistenziale, alla riflessione, con testi pensosi ed introspettivi in chiave rock, anche se un rock mai particolarmente ruvido.
Buon equilibrio, dicevamo, tra musica e voce, il che permette quasi sempre un buon ascolto delle lyrics (forse solo con l’esclusione di “What remains”, coi suoi toni bassi un po’ troppo insistiti). Il cd parte con “L2501 (Reborn)”, un soft rock melodico dove possiamo anche recepire qualche tono epic. “Thank You” è una sorta di dolente ringraziamento per ciò che nella vita ci fa soffrire, ma anche crescere. Troviamo invece una certa inflessione funky in “Freak Master”, che lascia poi spazio agli accenti accorati della ballad “The Promise”. Accenti che in qualche modo si riflettono anche nelle successive “No Mask” e “Homecoming”, ingentiliti dall’inserimento di voci femminili. Cambia il ritmo con “Time to change” ed il suo energico e coinvolgente refrain. “Life 2.0” insiste sul concetto di risveglio, mentre “To Mia” richiama il messaggio ad una figlia. Il lavoro si conclude sulle note aperte e quasi melodiche di “Vertigo”. Nel complesso un risultato interessante nei testi e di gradevole ascolto, anche se non particolarmente originale.