In circuitazione ormai da qualche settimana, mi ritrovo ad ascoltare “Yo Homo!”, il nuovo album di The Irrepressibles, al secolo Jamie Irrepressibles, originario dello Yorkshire, compositore, cantautore e produttore che esula un poco dalla tipologia di artisti che la nostra rivista tratta (ricordo che ci occupiamo principalmente di emergenti e Jamie è un paladino della musica alternativa e la sua notorietà, soprattutto sui social, ha acquisito una certa dimensione in tutto il mondo).
La sua formazione musicale avviene a Londra ove la sua vocazione per la ricerca e la sperimentazione musicale trovano terreno più fertile. Il suo primo album, “Mirror Mirror” è del 2009 e subito suscita un vivo interesse, seguono ovviamente altri lavori discografici ed una intensa attività live. “Yo Homo!” è un disco che contiene nove tracce ed è meglio dire subito che non è un album alla portata di chi cerca la musica per ballare o sballare. Non è un disco facile ed i brani che contiene non sono di immediata fruibilità; non ha palesemente obiettivi commerciali, bensì quelli di valorizzare la voce straordinaria di Jamie ed una struttura musicale di primissimo piano, tanto che non a caso l’artista lascia ampi spazi alla parte strumentale oltre ad un intero brano (“The desert”). Personalmente i brani che più mi hanno colpito sono “Ecstasy Homosessuality”, che è una vera piccola opera ove la voce di Jamie s’incornicia in un contesto musicale a tratti travolgente ed a tratti struggente; arrivo a dire che basterebbe questo brano per giustificare l’intero album. Molto bene anche “Two hearts”, piccolo capolavoro vocale sempre ottimamente assecondato da strumenti ed arrangiamenti. Ci aggiungerei poi “Be Wildl” e “Will You”, un paio di gradini più in basso rispetto ai brani citati prima. Per il resto, il lavoro non va mai al di sotto della sufficienza, ma nei restanti brani non raggiunge più le vette dei due pezzi top, ci si intravvede anche un po’ di rock abbastanza scontato e qualche interessante soluzione negli arrangiamenti. Indubbiamente ciò che non viene mai meno è il consolidato mestiere che con la cifra artistica complessiva dà vita ad un progetto musicale che può certamente incontrare il gradimento degli ascoltatori più raffinati e attenti.