E’ difficile scrivere del cd di Vittorio Conte, “Sono solo briciole”, per cercare di mettere insieme ciò che c’è di buono e ciò che invece non convince di questo lavoro. Difficile perchè Conte è dotato di una voce bella e convincente che spende per l’esecuzione di questi dieci brani che alla fine danno la sensazione di non essere riusciti a segnare i contorni del cantautore, a definirne la personalità artistica.
Si comincia bene, con “La ragazza venuta dal vento” che colpisce subito per l’immediatezza del testo, ma poi il brano si dissolve, proprio quando dovrebbe decollare. Piace decisamente “Ora e adesso”, che non è un capolavoro, ma ha il merito di essere un brano ben scritto e ben arrangiato. Subito dopo però “Indissolubile” riporta quelle perplessità che il brano precedente sembarava avere dipanato. Altri cenni di ripresa in “Fenomeno da strada”, anche qui un buon testo ed una bella intuizione mentre ci si attenderebbe qualcosa in più, dal brano che titola l’intero cd “Sono solo briciole”, anche se non sfugge la ricerca di una minima originalità. Gli alti e bassi di questo album vengono subito confernati dal brano successivo, “Ancora lei”, piuttosto incolore ed il tentativo di dare più anima musicale, che scopriamo in “Ti scrivo una canzone”, non basta per approdare ad una sufficienza incerta. Con “Ti scrivo una canzone” e “Strade vuote” ci si interroga ancora sui contenuti e sulle incertezze di questo lavoro. Per approdare finalmente a”Perchè”, l’ultimo brano che è a nostro avviso anche il più convincente, una canzone che funziona e che rimane, dal punto di vista musicale probabilmente la più semplice, con un testo intrigante senza svolazzi né cedimenti. Ed arriviamo con questo ad un sei pieno. Non male nell’insieme, ma ben distante da quelle dimensioni che ti inchiodano allo stereo, regalandoti magari anche qualche brivido. (info: MANAGEMENT@VITTORIOCONTE.COM)
