E’ uscito la pochi giorni “Vicini margini”, il nuovo album di Angelo Iannelli, ccantautore, scrittore, attore, ma anche autore teatrale e cinematografico. Originario di Benevento, attualmente vive a Roma, suo è il testo di “Dalla notte del mito all’Eneide , nei luoghi e nei tempi di Virgilio”, interpretato con Michele Placido e Alessandro Haber; Iannelli ha preso parte anche a svariate serie tv tra cui “Squadra antimafia”, “R.I.S.”, “Che Dio ci aiuti” ed altre.
Come scrittore vanta la pubblicazione di romanzi e saggi; musicalmente, il suo primo album intitolato “Il cannocchiale” esce nel 2016 e ne seguono svariati singoli. Attualmente Iannelli insegna Lettere in una scuola superiore di Roma. Il suo nuovo album è caratterizzato da otto tracce ed è un lavoro a suo modo curioso. Il primo brano, “Elettronica”, non è propriamente un ottimo biglietto da visita; occorre quindi avere l’accortezza di andare oltre per scoprire in almeno quattro degli otto brani che danno vita al progetto un cantautore di razza, un cantautore di quelli veri che sanno coniugare la musica con la poesia, la narrazione, il susseguirsi di immagini e sensazioni. “Dag”, “Chissà”, “Vicini margini” che dà il titolo all’intero lavoro e “La ragazza sulla barca di legno” valgono, come suol dirsi, il prezzo del biglietto. Si percepisce la dimestichezza di un cantautore che sa cogliere i segni dietro ai quali si celano emozioni e sentimenti, del resto non a caso è anche uno scrittore che ha affinato la sensibilità di chi coglie e trasmette a chi ascolta o legge il suo “sentire”. I brani per altro, oltre ad una linea melodica sempre interessante, sono anche ottimamente arrangiati e quasi sempre la musica riesce a sottolineare stati d’animo e sensazioni senza andare mai sopra le righe. I restanti quattro brani appaiono meno convincenti, forse un Ep poteva risultare allo stesso modo esaustivo, anche se Iannelli, con canzoni che personalmente definirei non all’altezza delle sue corde, prova ad offrire uno spettro musicale più ampio, sfiorando un pop-rock soft, un po’ meno cantautorale. L’album è comunque nell’insieme piacevole, nulla di trascendentale, ma di tanto in tanto riuscire ancora ad ascoltare canzoni d’autore scritte con coerenza ed interpretate con l’anima, in qualche modo rincuora.