Ecco un album curioso che va studiato ancor più che ascoltato. Sto parlando di “Amore & Blues”, il primo album di Shari, autrice e cantautrice originaria di Monfalcone, appena ventiduenne, con alle spalle un buon numero di esperienze interessanti, a cominciare dalla partecipazione a “Tu si que vales” e accompagnando poi, come opening, i Volo nel loro tour italiano: come autrice scrive “Sale” per Benji & Fede e poi partecipa con “Stella” a Sanremo Giovani (2019). Seguono svariati singoli e la partecipazione all’incisione di quello di Salmo; nel 2023 partecipa al Festival di Sanremo con il brano “Egoista”.
Questo suo nuovo lavoro racchiude undici tracce, tutte cucite perfettamente addosso a lei, anche negli arrangiamenti e nello studio dei numerosi video che animano la maggior parte delle esecuzioni registrate. E’ il motivo per il quale avevo esordito affermando che questo album va studiato perchè è un piccolo capolavoro di valorizzazione della cifra artistica e della personalità di Shari in ogni suo dettaglio. La cantautrice ha una voce morbida, a tratti sensuale, usata con molta diligenza e che può estendersi in modo insospettabile per poi tornare a sussurrare maliziosamente. E’ sicuramente il frutto di uno studio attento ed ostinato che rivela quanto importante sia per questa artista la valorizzazione di ogni sua dote. Non a caso quasi tutti i brani compresi nel disco sono accompagnati da video, lavori molto accurati che mostrano certamente location estremamente ricercate, ma soprattutto le movenze dell’artista che svelano una capacità scenica non scontata e fortemente studiata perchè parte irrinunciabile del personaggio. Detto questo, si può passare all’ascolto (dopo la fase di studio). Premetto che di queste undici tracce solo una l’ho ritenuta al di sotto della suffienza; sto parlando di “Margherita”, con la partecipazione di Epoque, ma tra le restanti dieci soltanto tre mi hanno colpito tanto da indurmi ad un riascolto: sto parlando di “Tonight”, che considero il più bel brano dell’album per la bellezza di un testo che con pochi tratti mette in scena situazioni di particolare intensità e che s’incontra con un’interpretazione di particolare eleganza. Aggiungerei, almeno un gradino al di sotto, “Rosa rossa”, che consente più di altri brani di apprezzare la voce di Shari e che in un gioco di luci ed ombre mette in evidenza anche un ottimo arrangiamento e poi “Anestesia”, raffinata come lo è l’interprete. Per il resto, i brani si assestano su di uno standard di gradevole ascolto, mai sopra le righe e comunque sempre imperniati sulla personalità un po’ misteriosa ed un po’ conturbante di questa cantautrice tanto professionale quanto dotata, la cui giovanissima età gioca a suo favore anche in prospettiva futura.