“Belinda contro i mangiadischi” è il titolo del nuovo album di Tony Borlotti e I Suoi Flauers, ben tredici tracce compresa una intro di pochi secondi. E’, a dir poco, un disco curioso, sia per la tipologia dei personaggi che fanno dell’autoironia uno dei punti di forza di questo gruppo, che si fatica a comprendere sino a dove stia giocando e quando invece assuma le sembianze di un progetto che si ammanta di una certa serietà.
Il pretesto di rispolverare suoni e ritmi che si rifanno al beat italiano degli anni ’60 finisce con il tradursi in un revival che anzichè porsi alla riscoperta di vecchi brani da reinterpretare, mette in campo nuove canzoni scritte e pensate però con i criteri di allora. Ne scaturisce un prodotto quasi irreale, che lo diviene ancor più nella dimensione live allorquando, all’ascolto dei brani in repertorio, si abbina l’immagine di questi personaggi sul palcoscenico che ci riportano (per chi ha un po’ di anni sulle spalle) alle vecchie feste di paese del tempo che fu, quelle feste di piazza organizzate da pro loro ed oratori che andavano alla ricerca di questi gruppi per fare il “beat” senza impegnarsi in spese troppo importanti per andare alla ricerca dei big della radio e della televisione, che forse il “beat” lo facevano un po’ meglio, ma a condizioni inarrivabili per tanta parte dell’italica periferia di quegli anni. Ascoltare Tony Borlotti ed i suoi sciagurati “complici” insomma è come fare un salto indietro nel tempo e non solo dal punto di vista musicale. E poco importa se sotto il profilo più strettamente professionale ed artistico i motivi di legittima perplessità sarebbero molti. Negli anni Sessanta parecchi gruppi che giravano nelle piazze facendo il beat lasciavano ampi spazi alla costernazione degli amanti del bel suono e del bel canto. Ma il recitare una parte richiede anche la capacità di calarsi nei personaggi. E qui ci siamo alla grande, anche in alcuni piccoli particolari. Se non si ha la pretesa di ascoltare qualcosa di musicalmente troppo raffinato, con Tony Borlotti ed I Suoi Flauers certamente ci si può divertire.