E’ uscito in questi giorni “Tomorrow”, il debut album da singola di Svetlana Bliznakova, leader della band bulgara Sevi. Si tratta di undici tracce che scorrono via veloci, in modo piacevole, senza suscitare particolari entusiasmi, ma senza cadute di tono, in forma molto lineare ed a tratti anche un po’ noiosetta, anche perchè Svetlana, in questa dimensione singola, non fa nulla di musicalmente sorprendente per alzare l’asticella dell’attenzione di chi ascolta.
S’inizia con “Tomorrow”, il brano che dà il titolo all’intero progetto, accompagnato anche da un bel video realizzato nelle campagne intorno a Sofia per la regia di Ignati Jordanov, ma non avrebbe senso un’analisi scansionata di ciascuno dei brani proposti poichè il lavoro si adagia via via su di un pop suadente e senza scosse che ci permette solo di cogliere, per esempio in “The Prince”, ma non solo, un po’ di affanno vocale poichè l’estensione di Svetlana non è moltissima e quando i toni si alzano la fatica è evidente. Poco male perchè, omunque, la ragazza sa cantare, semplicemente non deve pretendere troppo dalla sua voce. In una dimensione cantautorale, il bagaglio vocale, pur se importante, non è così prioritario considerando che l’attenzione di chi ascolta è attratta dai testi, da come vengono proposti e dal messaggio che vogliono portare. Ma in una dimensione pop il potenziale vocale diviene un requisito importante poichè è la musicalità dell’insieme (e quindi anche quella vocale) ad assumere contorni primari, ovviamente a condizione di avere a che fare con canzoni di buona fruibilità, come nel caso dei brani proposti da Svetlana con il suo album. Concludendo quindi, possiamo di certo parlare di un buon lavoro, di canzoni che possono accompagnarci come molte altre colonne sonore delle nostre giornate, ma non c’è nulla che conferisca al progetto una cifra artistica riconoscibile e definita, al di là della media capacità interpretativa della cantante, dei medi arrangiamenti che fanno da cornice alle canzoni e della media levatura delle canzoni stesse, che forse è proprio il punto di non decollo del disco.
