Strizzano l’occhio agli U2 e più in generale a certa tradizione rock di matrice anglosassone, ma anche a certo rock d’oltreoceano come quello degli Smashing Pumpkins. Si chiamano The Yellow, sono pugliesi e sono usciti a fine 2013 con il loro album d’esordio dal titolo “LOL-a-bye”. Dieci tracce, una ghost track che dà il titolo all’album, per un lavoro molto gradevole e a tratti capace di riscaldare veramente gli animi.
Due gli autori, Gianluca Damiani e Francesco Andrea Loiacono, supportati dall’estro ritmico ed elettronico di Claudio Mazzarago. I testi sono in inglese e, va detto, sono interpretati con una pronuncia che rende plausibile anche la scelta di non cantare in italiano. Ognuna delle undici canzoni, recita il press-kit, nasce dal tentativo di cogliere l’essenziale da situazioni comuni della realtà che si muove tumultuosa intorno a noi: l’inizio o la fine di un amore, le speranze per il futuro, gli incontri occasionali con persone comuni, cercando di andare oltre le banalità che raccontare il quotidiano comporta. Un obiettivo profondo che avremmo potuto apprezzare forse di più se i testi fossero stati in italiano. Ma tant’è…Sono diventati famosi per una campagna di crowfundig, quella che ha permesso loro di portare a termine il disco, per portare avanti la quale hanno realizzato un video in cui si mettevano totalmente a nudo. Scontati? Geniali? Coraggiosi? Forse di tutto un po’. Senz’altro giovani e determinati: molto determinati a non arrivare a farsi ascoltare quando giovani non saranno più. E se il risultato musicale, poi, porta in se la giusta dose di professionalità e passione come in questo LOL-a-bye, allora va bene. Anzi va molto bene: tutto fa pensare che questi ragazzi possano avere un futuro.