“TERRA/CIELO” L’ALBUM CANTAUTORALE DI CARSICO

E’ uscito da pochi giorni “Terra/cielo”, il primo album di Carsico (al secolo Francesco Cavecchi, cantautore che deve la sua formazione artistica anche all’ascolto di grandi personaggi americani quali tra gli altri Bob Dylan, Bruce Springsteen ma anche il folk irlndese e, per rimanere in Italia, Francesco Guccini). Sono otto tracce che seguono un percorso caratterizzato da una certa linearità, senza mai suscitare in chi ascolta particolari entusiami, ma allo stesso modo senza registrare particolari cedimenti.

 

L’album si apre con “Itaca”, brano che musicalmente evoca sin dalle prime note l’atmosfera di un viaggio, una ballata tranquilla con un buon testo. “Brucia” pone ancor più in risalto la vocazione cantautorale di Carsico, che ha una voce calda ed intensa, in questo caso assecondata da un buon arrangiamento in crescendo.  “La maga” è un brano caratterizzato da un bel giro di chitarra acustica, interessante anche il testo decisamente narrante e l’arrangiamento convince ancor più nella seconda parte del brano, quella che avvia alla conclusione. “Oracolo”, ben interpretato e ben arrangiato non è però gran cosa come canzone anche perchè si rivela musicalmente un po’ diluita. In “Tempo” l’intuizione è buona con la voce accostata ad un coro molto soft, ma musicalmente convince meno, tanto che in certi frangente prevale un po’ di confusione.  Ci si rifà subito dopo con “Filastrocca”, pezzo con un buon andamento, un’armonica a bocca che evoca atmosfere vagamente country, un buon testo e tanta chitarra acustica che è un pregio e nello stesso tempo un limite di questo lavoro. Ha un bell’incedere anche “Noi” ed una linea melodica che è forse la più riuscita dell’album, sempre assecondata da un buon arrangiamento. E si va a chiudere con “Non sai”, brano acustico con un ottimo testo, musicalmente però un po’ fragile, nonostante il bel frasegguo tra chitarra e violoncello, ma la linea melodica questa volta non è del tutto convincente. Concludendo si può certamente parlare di un buon progetto nell’insieme, ben strutturato e senza fronzoli, destinato però a non lasciare tracce profonde, soprattutto in un momento storico in cui la canzone d’autore nel senso più tradizionale non sta vivendo la sua fase migliore.

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