SUPERSONIC BUS, UN DEBUT EP DALLE VARIEGATE TINTE

Supersonic Bus è il nome di una rock band, ma è anche il titolo dell’Ep che da poche settimane ha messo in circuitazione. La formazione è nata nel 2020 su iniziativa del chitarrista Giacomo Piatto e del batterista Cristiano Dionello, successivamente affiancati da Andrea Basso, cantante e tastierista e Damiano Bizzotto, bassista.

Con questi presupposti e dopo il necessario rodaggio, la band è approdata alla realizzazione dell’Ep del quale sto trattando. Cinque tracce, accompagnate dal video del brano “Bomb in the Meadow”, nell’insieme fruibili, mediamente “pulite” nelle sonorità, anche se talvolta sopra le righe. E’ decisamente interessante la voce di Andrea Basso che rivela un’estensione non trascurabile e che nella sua originalità si coniuga tutto sommato positivamente con la prorompente musicalità della band. Non ci sono particolari eccellenze in questo progetto, ma sono interessanti le sue diverse colorazioni (si distingue in particolare “Holow”) che rendono con sufficiente eloquenza le potenzialità del gruppo. Non manca qualche nota negativa, soprattutto laddove la veemenza musicale assume contorni troppo marcati cedendo il passo ad un concetto di rock che è proprio di svariate band contemporanee: ammantare il tutto con un inferno di note non è rock, è solo rumore, spesso un malaugurato rimedio volutamente messo in campo per nascondere carenze musicali più o meno individuabili. Ma non è il caso di questa band, che con gli strumenti mostra di sapersi destreggiare, quindi non guasterebbero arrangiamenti più attenti. La sensazione inoltre è che la dimensione live possa risultare più premiante di quanto non lo sia il semplice ascolto dell’Ep.

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