Un ep prevalentemente acustico segna il debutto discografico del breciano Jacopo Facchi. Cinque tracce raccolte in “Stray dogs”, “cani randagi”, che ti proiettano già con il titolo all’immagine di un uomo amante della vita on the road complice l’aver vissuto per un periodo negli USA.
Ed è proprio questo il filo conduttore dell’album che in “Eat like a dog” ci contrappone la razionalità dell’uomo e l’amore incondizionato di un cane. L’invito è quello di vivere con spensieratezza e di cogliere l’attimo come sottolinea anche nella seguente “See”. La chitarra – sapientemente suonata – è l’elemento cardine di queste canzoni che si mescola nel corso dell’ascolto ora al piano, ora al basso ed alle percussioni e che esplode in atmosfere particolarmente interessanti in “The City” e “Philadelphia”. L’introspettiva “The Note” chiude l’album con un invito ad andare sempre avanti con coraggio. “Stray dogs” è un bel debutto, cinque canzoni semplici che non necessitano di abiti pomposi per essere ammirate.