Stikkerballa, quando i Balcani incontrano la Sardegna

La sintesi estrema di questa bella musica, il “colpo di pallottola” che è poi la traduzione del loro nome dal sardo ( ma la formazione  di questa band bolognese è interregionale) trasmette bene la sensazione che si ha ascoltandoli. La ricerca dell’originalità è un difficilissimo esercizio, anche perché è davvero arduo inventare qualche cosa in una jungla fatta di milioni di cose. Questa band riesce a fare un ottimo mix di diversi stili, che vanno dalla musica balcanica al tango, passando per lo ska.

 

 

Ballate eseguite senza sbavature, con una qualità sonora notevole ed un vocalist all’altezza della situazione che si fonde perfettamente in un unicum davvero piacevole. Nel panorama degli indipendenti questi ragazzi spiccano anche per simpatia: i testi, anche impegnati, sono eseguiti con ironia e piacevole dinamismo. Il testo più originale è “Tormento russo”, piacevole canzonatura ad un fenomeno di costume piuttosto diffuso. Il brano musicalmente più intrigante è “Lontano da me”, una splendida milonga in stile “Gotan Project”, con influenze spiccatamente balcaniche, quasi circensi. “Immobile” è il pezzo più sentito, quello che probabilmente significa qualche cosa di realmente accaduto nella vita di chi lo ha composto: è un pezzo che “arriva”. Insomma, una ventata di aria nuova e primaverile con una grande professionalità ed una musicalità notevole. Gli Stikkerballa sono: Fabrizio Calandra (voce e chitarra), Andrea Murrru (mandolino e chitarra), Alessandro Zacheo (fisarmonica), Sasà Vaccaro (trombone), Gabriele Merli (sassofono), Antonio Greco (batteria), Antonio Morano (contrabbasso).

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