SI RIPARTE SOGNANDO… UN’ALTRA MUSICA

Cantautori

Sta per iniziare una stagione nuova per la musica, almeno per chi ama far coincidere il momento del rinnovamento e della ripresa delle attività dopo la parentesi estiva. C’è da sperare che possa trattarsi di una stagione migliore, una stagione che sappia far ritrovare il piacere dell’ascolto, una stagione che possa riportare la musica alle sue dimensioni più nobili e non semplicemente a fare da sfondo a libagioni e sballi.

Ovviamente, affinchè ciò possa avvenire, il primo appello dovrebbe essere rivolto ai cantautori. Lo so, lo vedo anche dalle documentazioni che gli uffici stampa inviano, oggi sono praticamente tutti cantautori ed allora forse sarà necessario coniare un altro termine per identificare i cantautori veri da quelli che si dilettano a buttar giù qualche rima, spesso senza un senso compiuto. Inutile rinvangare un passato che non torna più elencando i cantautori con la C maiuscola che segnarono profondamente la storia della canzone italiana ed in parte anche di quella internazionale tra gli anni ’60 e gli anni ’80. Oggi ci sono margini e potenzialità per dare vita ad una nuova generazione di veri cantautori. Ma occorre coraggio. Soprattutto il coraggio di saper uscire dalle omologazioni, il coraggio della ricerca, il coraggio di saper rischiare l’indifferenza sapendo che è l’unica strada per uscire dall’anonimato.  E poi occorre la voglia. Tanta voglia di raccontare il mondo, la propria interiorità, le proprie gioie e le proprie tristezze, smettendola di piangersi addosso, cercando di non giustificare ad ogni costo chi in questo mondo non ci sa stare o non ci vuole stare secondo quei criteri sociali che regolano la civile convivenza. La protesta nella canzone non è una novità, stati d’animo che traducano in musica disagi ed affanni sono stati parte del patrimonio cantautorale dei migliori autori. Ma alla fine da tutto questo dovevano e devono sempre scaturire emozioni, emozioni vere, intense, partecipate e condivise. L’arte, se non riesce ad emozionare, non è arte. Per questo io guardo con sospetto a quei personaggi che mi vengono presentati come artisti. Non basta strimpellare una chitarra, dire parolacce, bere o drogarsi e avercela con il mondo per essere artisti. Non si deve essere un gradino più in basso, ma uno più in alto rispetto a chi ascolta perché chi ascolta, se ancora esiste la voglia di ascoltare, deve trovare conforto, coraggio, rabbia, determinazione e poesia in quel che canta un cantautore.

Da parte nostra, continueremo il nostro viaggio tra gli emergenti della canzone, ascolteremo tutti, come andiamo facendo da anni e selezioneremo ciò che, a nostro avviso, merita di essere proposto, suggerito, divulgato. Non abbiamo la bacchetta magica, possiamo sbagliare anche noi. Ma abbiamo tanti e tanti anni di ascolto alle spalle. Questo ci aiuta e speriamo possa essere di aiuto anche per chi si accosta alla nostra rivista.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su google
Google+
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su linkedin
LinkedIn
Condividi su pinterest
Pinterest

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza cookies per migliorare la tua navigazione, se procedi nella navigazione ne accetti l'utilizzo.