Riceviamo con una certa frequenza informazioni relative all’uscita di nuovi cd con il link attraverso il quale “scaricare” le canzoni ed ascoltarle, per poi procedere all’eventuale recensione. Spesso, in quei casi, richiediamo esplicitamente agli uffici stampa degli artisti o agli artisti stessi, di poter disporre del cd fisicamente. Perchè? Siamo forse diventati dei collezionisti compulsivi che adorano vedere gli scaffali della redazione riempirsi di cd multicolori per dare un senso cromatico più accattivante ai locali? No. La ragione è diversa e merita una riflessione. Nell’epoca degli Ipod, degli mp3, di facebook e di tutti i percorsi informatici che consentono di approdare all’ascolto di un brano, le canzoni perdono la loro tracciabilità. Che significa? Semplicemente che dopo alcuni ascolti, di quei brani non rimarrà più nulla. Si dimenticherà presto il nome dell’artista, non si saprà mai quello degli autori di brani che spesso sono molto piaciuti, ancor meno si ricorderà l’etichetta discografica (quando c’è) che ha prodotto il supporto. Non parliamo dei testi, delle immagini, dei nomi di coloro che hanno collaborato alla realizzazione dell’album, dei loghi impressi in copertina. Insomma, se tra vent’anni, in un qualunque contesto, avremo modo di riascoltare un brano, che potrebbe averci procurato emozioni intense o avere legato le sue note a ricordi importanti della nostra vita, non sapremo neppure riconoscere il nome dell’artista che canta quella canzone o di coloro che l’hanno scritta. Tutto ciò significa trasformare la musica, cioè un’espressione artistica tra le più elevate, in un prodotto usa e getta, senza storia e senza futuro. Se oggi siamo ancora in grado di ricordare, per esempio, che nel 1975, Goffredo Canarini (volutamente faccio riferimento ad un artista di non grande notorietà, poiché non solo gli artisti noti compongono e cantano belle canzoni) scrisse ed incise un 45 giri per la Carosello, intitolato “Scarafaggi” e con quel brano partecipò alla venticinquesima edizione del festival di Sanremo, è perchè quella canzone ha mantenuto la proprie tracciabilità a quasi 40 anni dall’uscita del vinile. E quei dati sono tutt’ora leggibili sulla copertina del disco e sull’etichetta tonda applicata al vinile. Ecco dunque perchè è importante disporre non solo di un link buttato lì alla rinfusa, ma di quello che oggi viene chiamato con somma raffinatezza “package” e che un tempo altro non era se non la copertina del vinile prima e del cd poi.