“Devi stare molto calmo”, come direbbe Neffa traendo l’esortazione dal suo ultimo album. Ma a volte non è davvero facile. Dunque, su facebook, in rete, in vari social network che si occupano prioritariamente di musica, c’è grande fermento per i preparativi del concertone del 1° Maggio a Roma. Evento, come tutti sanno, voluto dalle organizzazioni sindacali, per celebrare con un grande coinvolgimento del mondo della musica e quindi dei giovani, una ricorrenza molto seria che affonda le proprie radici nella storia più recente delle dinamiche del lavoro, dai soprusi a lungo patiti dai lavoratori sino ai diritti acquisiti, dopo anni di lotte, talvolta anche cruente. La ricorrenza in sé mi pare giusta, fatta la tara di tutta la fuffa partitica che l’appesantisce e dell’agire di qualche disadattato che coglie circostanze come queste per soffiare sul fuoco dell’esasperazione e della violenza. Credevo che anche la collega Marinella Venegoni, “bandiera” de La Stampa nelle giornate convulse del festival di Sanremo, opinionista, sempre in quelle giornate, dotata del bene dell’ubiquità, tanto da apparire su tutte le reti televisive in tempi da record, sposasse la causa del concertone del 1° Maggio con l’entusiasmo di un’appartenenza politica che non ha mai nascosto. Ma l’amore gioca brutti scherzi. E se le virtuali frecce di Cupido vengono lanciate verso Elio e Le Storie Tese, allora i guai si fanno seri. Già nei giorni precedenti l’ultimo Sanremo e sino alla serata finale, la nostra si era fatta capofila dell’esaltazione della discutibile genialità di questa band. Lei e i suoi complici (o rivali in amore?) avevano fatto a gara per definire un capolavoro “La canzone monotona” degli Elii. In verità un brano inascoltabile, pensato ed eseguito come una sorta di provocazione irridente per quel che è il festival di Sanremo, con evidenti intenti destabilizzanti ai quali era andato il plauso di quella critica che il festival lo vorrebbe demolire, ma che a Sanremo deve tanta parte della notorietà, oltre alle annuali vacanze in hotel a cinque stelle sul litorale ligure. Ora, in vista del concertone del primo Maggio, il giochino viene riproposto, con un’altra canzone che dovrebbe irridere e demolire i contenuti di quell’evento. Ed ecco nuovamente “sora” Marinella plaudente in prima fila, affannata in sperticati elogi per questi geni della musica che stanno bellamente prendendo in giro il festival ed il primo Maggio, lei stessa e gli altri giornalisti proni ai loro piedi ma, soprattutto, il pubblico.