“Saudade” è il titolo del nuovo Ep dell’Alchimista (al secolo Davide Lusardi, cantautore e musicista genovese). Quattro tracce e, lo dico con la consueta sincerità, la saggia scelta di fermarsi a queste, raccolte in un Ep che alla fine risulta abbastanza gradevole proprio perchè non si è ritenuto di andare oltre.
Questo Achimista cela, dietro ad una supposta “alchimia” musicale che vorrebbe concentrare emozioni, situazioni e momenti di vita, quattro canzoni slegate tra loro raccolte in un unico supporto che assume il titolo da una di esse, ma non trova poi giustificazioni reali nel progetto. E’ un dettaglio di relativa importanza, certo, che lo dovrebbe però essere un po’ di meno per un cantautore. Ma veniamo alle tracce. S’inizia con “Vertigine”, brano di facile ascolto quindi molto fruibile ma senza mordente, se ne va senza sussulti. Segue “Saudade” che dà il titolo all’intero progetto e che è il meglio di questo lavoro, caratterizzato da un ritornello interessante e da un buon arrangiamento. “Grandine” non appassiona, il testo è banaluccio e non si percepisce un punto di decollo. Si chiude con “Ciao presente” che ha una buona linea melodica, anche se a tratti un po’ ingarbugliata ed un’interessante base di pianoforte che l’accompagna sino alla fine. A ciò devo aggiungere che la voce dell’Alchimista è un po’ monocorde e anche per questo ho manifestato all’inizio il mio consenso per la scelta di limitare il lavoro ad un Ep con quattro tracce. Complessivamente si tratta di brani di buona fruizione, ma che non paiono destinati a lasciare tracce. Nel giovane passato di questo cantautore vi sono stati momenti più brillanti, per altro scanditi da consensi significativi.