“DEMO” UN ANNO DOPO

“Questa non è una festa ma neanche un funerale: è un riconoscersi in un’idea, è onorare lo spirito che ci accomuna e ci fa vivere …”  così esordivo dopo la chiusura di DEMO al Lian Club di Roma il 20 gennaio 2014 durante il primo incontro musicale con alcuni degli artisti romani a cui ero particolarmente legato. Una serata con musica e birra tra amici a cui era stata fatta una puttanata. Una serata seguita da altre a Torino, Udine, Bari, Palermo e Napoli, tutte uniche, tutte affettuose e tutte percorse dal rivolo della nostalgia. DEMO era arrivato al suo dodicesimo anno di messa in onda (2002/2014). Era ascoltato da migliaia di persone, soprattutto giovani (ma non solo) che cercavano e trovavano in quell’ascolto quanto ci fosse di “mai-udito” nel mondo italiano della musica. Rappresentava una piccola, onorevole e pulita finestra attraverso cui persone di talento si potevano esporre nella prima rete radiofonica nazionale. Negli anni sono stati invitati negli studi RAI di Saxa Rubra (il mitico G3R) centinaia e centinaia di musicisti, gruppi, cantanti e sempre, sempre sono entrati in quegli edifici coll’emozione e la soggezione di chi stava entrando nel luogo in cui le “storie”, i fatti, i sogni, i desideri diventano notizia! Poi ci fu Antonio Preziosi il Direttore che per ruolo istituzionale aveva il compito di andare incontro alle richieste, ai bisogni del suo pubblico, che aveva il compito di costruire spazi e competenze per soddisfare questi bisogni… Bene il “Bravo Direttore” (dimezzò in tre anni l’ascolto medio giornaliero di Radio1 portandolo da 8 a 4 milioni) decide da un giorno all’altro di tranciare quest’offerta, così, senza spiegazioni, senza dire nulla a noi, nè dare il tempo di annunciare al pubblico, da anni fidelizzato, la chiusura di un programma di successo, dell’unico vero programma che avesse cura di trovare e trasmettere “artisti” completi e non solo cantanti. Questa, in somma sintesi, è la storia di “DEMO L’Acchiappatalenti”  da me ideato nella primavera del 2001, molto prima di qualsiasi altro Talent d’Italia e che io sappia del mondo (xFactor nacque in Inghilterra nel 2004). Un giorno se vorrete vi farò la storia, completa di emozioni, di questa avventura radiofonico/musicale che è stata, per molti versi, un’avventura del cuore. Ma adesso, ad un anno di distanza, cosa resta di DEMO? Cosa resta di un programma che per molti versi fu “rivoluzionario”? Cosa resta di un programma che fu subito cult e che portò artisti sconosciuti ad esibirsi su palchi enormi e con migliaia di persone sotto le transenne? Cosa resta nel mondo della radio? Cosa resta in Rai? Cosa resta ai musicisti ed agli artisti che hanno talento e passione e vogliono provarci? In effetti sono loro i veri sfigati rispetto alla chiusura di DEMO, loro più di me che sto quasi fuori dal lutto, loro più della redazione sparpagliata in altre redazioni per lo più grigie e tristi… loro, i musicisti, gli artisti di talento hanno perso qualcosa di importate e vitale molto più di noi. A loro resta un’Italia musicale impoverita. Frantumata, quando va bene, in tante piccole esperienze di radio locali, di eventi live di provincia. A loro resta l’Italia dei Talent Tv dove conta il canto e l’aspetto fisico, resta una Rai Radiotelevisione Italiana a pezzi che va avanti con programmi musicali oscenamente brutti, scopiazzati e male, condotti da cariatidi, da gente ignorante, insensibile, quasi sempre ottusamente servile perchè manovrata da quel che resta (quasi nulla) dell’industria discografica nazionale. Questa è la situazione. Sempre più difficile per chi voglia veramente fare musica ma non impossibile. Quello che posso suggerire, quello che può suggerire uno che davanti al talento s’è sempre emozionato è, primo, che il talento va onorato e mai-e-poi-mai buttato via e secondo, che se l’Italia non dà spazio al talento, andatevelo a cercare altrove lo spazio… la vostra casa, la casa del talento è il mondo. Potete cominciare dall’Europa… Parecchi di voi, parecchi di quelli passati a DEMO lo stanno facendo… Germania, Francia, Inghilterra, Stati Uniti… il mondo è lì che vi aspetta ma non aspettatevi regali.

Michael Pergolani

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