“Razionaleillogico” è il titolo del nuovo album dei Profugy (un duo formato da Massimiliano Lauritano e da Francesco Petrone), uscito in questi giorni. Dieci tracce che definirei di costume, visto che negli intenti l’obiettivo è puntato sul mondo contremporaneo, sui falsi miti e su di una realtà scomoda, su di un disagio esistenziale che passa anche attraverso un uso spropositato dei social e delle tecnologie, mentre la politica spalanca le porte al malcostume e la contrapposzione tra il dono della terra ed i valori si fa, giorno dopo giorno, più stridente. Ottimi propositi insomma, per i quali non si lesinano sarcasmi ed ironie, dando vita ad un prodotto essenzialmente vivace e quasi sempre immediato, ma non propriamente efficace alla luce di quanto vorrebbe trasmettere.
Il primo brano s’intitola “AAA” ed è una canzoncina dinamica che pone ben presto in risalto la dimestichezza con le chitarre che il duo è assolutamente in grado di proporre, per altro molto gradevolmente. “Oggi va di moda” fa perdere un po’ di quota dopo un decollo tutto sommato promettente; i cambi in corsa si rivelano poco convincenti. “La televisione” continua a regalare ottime chitarre, mentre in “La missione di un eroe” si inserisce una tromba che rende il brano più attraente ed interessante; ma si vive soprattutto di episodi musicali sparsi più che di percorsi narrativi che possano testimoniare gli intenti di un album che avrebbe testi in grado di poter essere trattati con meno leggerezza. Quella leggerezza che a metà album, mostra qualche accenno di noia. “La mia stupidità” coinvolge molto ritmicamente e fa capolino una piacevole armonica. “Tra le voglie del mondo” cede invece il passo alla poesia regalando frasi del tipo: “…faremo a gara a chi si sa nascondere tra le voglie del mondo…” per poi sfiorare un’ironia spessa in “L’era dei coglioni”. Se ne va “Passaparola”, brano di transizione che non lascia tracce e si approda al finale con “Quando viene sera”, brano dall’andamento un po’ cantilenante che si alterna ad altri bei giri di chitarra. Questo “Razionaleillogico” trasmette molte più vibrazioni musicali che non emozioni, probabilmente un Ep sarebbe stato sufficiente per convincermi, come mi ha convinto l’album, che c’è della buona materia prima, non sempre ben impiegata. Ovvero, è stata scelta la strada di un percorso musicale più accattivante e fruibile che non la ricerca di atmosfere all’altezza dei discorsi che si sarebbero voluti affrontare. Nulla di male, si tratta di scelte. Scelte che alimentano le mie perplessità, anche se riconosco di essermi sorpreso ripetutamente durante l’ascolto a tamburellare le dita ed a dimenarmi nella stanza, trascinato sempre dalla musica, ben presto senza quasi più cogliere le parole.