Ecco un disco sorprendente nella sua semplicità. S’intitola “Questi dannati vent’anni” ed è l’ultima fatica di Itto, un cantante, autore e polistrumentista torinese che nel 2016 pubblica il suo primo album, tutto in lingua inglese, e poi decide di girare l’Europa come one-man-band vivendo un’esperienza straordinaria tra concerti e festival.
Dal 2022 pubblica svariati singoli prima di approdare alla realizzazione di questo progetto che vede anche le partecipazioni in brani diversi di Chiamamifaro, Still Charles, Danu e Arya. Perchè ho parlato di un album sorprendente? Sostanzialmente per la sua freschezza e direi anche per come riesca così bene ad interpretare un certo modo di vivere l’adolescenza, anche se quella che traspare è una finta ingenuità poichè Itto è un personaggio che sa il fattio suo e sa tradurre i suoi pensieri ed i suoi progetti in musica e canzoni. E’ il suo un album che si ascolta tutto d’un fiato con la leggerezza di non dover troppo pensare a quali possano essere i messaggi che attraverso i vari brani si vorrebbe che arrivassero. Tutto ciò semplicemente perchè non vi sono altri messaggi che non siano quelli, non per questo meno intensi, di una prima giovinezza che finalmente viene vissuta anche con una certa spensieratezza, lasciando nel cassetto i crepuscolari versi dei cantautori più maturi e/o il disagio esistenziale di tanta parte di quei rapper, che fortunatamente non possono rappresentare l’intera nuova generazione. I testi sono leggerini, l’andamento è sempre vivace, spesso allegro, a volte ironico. Certo, per come si somigliano alcune di queste canzoni, forse sarebbero bastati un Ep o un album con otto tracce anzichè le dodici contenute in questo lavoro. Ma tutto è perdonabile proprio grazie allo spirito giovane che attraversa tutto questo lavoro che in qualche modo riesce a farci sentire il sapore delle vacanze, della spiaggia, del mare e, finalmente, di un po’ di sana gioventù desiderosa solo di vivere i propri anni felici.
