Ci fu tempo in cui (e non parlo di secoli fa) un Gianni Nazzzaro qualunque (che era comunque uno che sapeva cantare) bastava per infiammare le folle di giovanissimi. Cantando di fiori e d’amore, senza bisogno di mandare “affanculo” tutti quanti (vedi editoriale nella home page), creava il delirio. Lascio ogni giudizio a sociologi, psicologi, psigopedagoghi, educatori, case famiglia e filosofi del giorno dopo. Io mi limito a constatare, esortando il lettore a fare altrettanto.