“SENZA LUCE”, UN SALTO NEL TEMPO

Quella dei Paipers è una vicenda piuttosto curiosa. Si tratta di tre ragazzi pugliesi che hanno deciso di “rubare” a piene mani dal repertorio infinito degli anni Sessanta. L’ultima “furto”, ampiemente legalizzato, riguarda un brano portato al successo nel mondo dai Procol Harum ed in Italia dai Dik Dik con il titolo “Senza luce” (anno 1967). Il trio esegue il brano anche attraverso le immagini di un videoclip e le atmosfere di quegli anni ci sono tutte, compresa la dizione volutamente inglesizzata del cantante, alla quale ci avevano abituati in quegli anni personaggi come Mal, Sandie Shaw, Shel Shapiro, Petula Clark e, tanto per citare un esempio al di fuori del mondo della canzone, il coreografo Don Lurio (di origini statunitensi) e tantissimi altri. Una cover, nella sostanza, ma con il valore aggiunto di un’atmosfera ed una riambientzione ironiche ed evocative. Inutile dire che il nome del gruppo “Paipers”, trae origini dal Piper, il famso locale romano attraverso il quale transitarono i successi di quasi tutti i più importanti artisti dell’epoca.

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