“CAFE’ LOTI” LEZIONE TRA MUSICA E TEMPO

Cafè Loti cioè il trio formato da Nando Citarella, Stefano Saletti e Pejman Tadayon, è anche il titolo di un album che, ancor prima di essere un cd musicale è una lezione. Una lezione che coniuga l’arte musicale con un mondo remoto, al quale attinge emozioni profonde per tramandarle e preservarle poiché, ciò che è stato mai più sarà. E per avere una degna introduzione a questo progetto e conoscerne obiettivi e significati, è importante leggere un pensiero dello scrittore e navigatore Simone Perotti, riportato nel libretto del cd (libretto prezioso per le spiegazioni che fornisce per ciascuna delle esecuzioni).

 

 

“Oggi il Mediterraneo” scrive Perotti “ è quasi del tutto rimasto, e neppure per tutta la sua estensione, una mera area geografica. Ma è stato per secoli uno schema, un metodo, un pensiero e uno strumento, un faro e uno stile di vita…..”. Dunque si parla di cultura mediterranea, dei Paesi che su quel mare si affacciano, di chi per ragioni diverse ebbe modo di solcarlo, approdando probabilmente con buona frequenza al Cafè Loti di Istanbul “dove” si legge ancora “i viaggiatori si fermavano a parlare, si conoscevano e cadevano le differenze tra Nord e Sud del mondo. Le melodie viaggiavano, gli strumenti viaggiavano, i ritmi viaggiavano. E nasceva la musica dell’incontro e del dialogo tra le sponde del Mediterraneo”. Una lezione, anche solo limitandosi a leggere le presentazioni di un lavoro francamente difficile per chi vi si accosta aspettandosi, semplicemente, della musica. La musica c’è ed è ottima musica, ma che scaturisce da mondi e situazioni che vanno raccontati. Ecco dunque “La malinconia di Caen” caratterizzata, come si legge nella presentazione, «…da due melodie che si intrecciano: una originale su di un testo tratto dal sonetto “La mia malinconia è tanta e tale” del poeta Cecco Angiolieri e la seconda, ispirata da “Las Morillas de Jaén,” canzone popolare spagnola del XV secolo». O “Brigant d’o sabir”, che avvia il brano con una melodia tradizionale cantata in napoletano per proseguire poi in sabir, che era l’antica lingua del Mediterraneo, con ispirazioni ad un tema tradizionale ebraico. Anche una tarantella divertente e coinvolgente come “Reng d’o cefalo” ha origini in un tema musicale persiano che si fonde con la tarantella più tipicaente mediterranea. Ottimo il “Preludio al madrigale” che pone in risalto il livello musicale del trio così come altrettanto avviene ascoltando “Haft” via via sino alla conclusione con “Costantinopoli” che è un viaggio immaginario attraverso la Grecia, Napoli e…il Cafè Loti, punto di partenza dal quale avevamo avviato la nostra scoperta di questo progetto di grande suggestione oltre che essere una preziosa testimonianza.

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