C’era una volta il Cantagiro. Era una manifestazione straordinaria che nel pieno dell’estate percorreva le strade d’Italia, raggiungendo paesi e città e facendo tappa ogni sera in una piazza diversa a seconda di un calendario predisposto dal patron Ezio Radaelli.
Erano gli anni Sessanta ed i primi anni Settanta e quella carovana itinerante vedeva la presenza di tanta parte dei maggiori big della canzone italiana del momento, ma concedeva anche ampi spazi ai giovani, a coloro che una carriera se la dovevano ancora fare e che sfidavano ogni sera il giudizio di immense platee per costruire il loro successo. Poi, per ragioni di costi e per tante altri difficoltà legate a situazioni contingenti, il grande Cantagiro di patron Radaelli perse progressivamente smalto. Non chiuse mai i battenti del tutto, tant’è che quest’anno celebra il 50° anniversario ma…cos’è diventato oggi il celebrato Cantagiro? Una rassegna di voci nuove ove l’Organizzazione chiede da 80 a 120 euro per le iscrizioni e promette una finalissima a bordo di una nave da crociera…Credo che il buon Radaelli, spentosi nel 2005 all’età di 81 anni, si rigirerà nella tomba. I giovani non sanno delle magie di quella manifestazione degli anni d’oro e probabilmente alcuni penseranno anche ad una grande opportunità, senza sapere che chi ha raccolto l’eredità di quella manifestazione, ne ha conservato i fasti della denominazione, ma l’ha completamente svuotata di ogni significato, trasformandola in un business come tanti, architettato sui sogni di chi prova a farsi largo nella jungla sempre più colma di insidie del mondo della musica. Caliamo un altro sipario pietoso….