Pietro Coccioli, quando il rock riesce a raccontare

Ecco un bel disco per chi ama il rock, ma senza esasperazioni e per chi crede che  il rock non sia solo stordimento, ma possa comunque concedere spazio a qualche buon testo sul quale riflettere o anche, semplicemente, emozionarsi. Lui è Pietro Coccioli ed il cd s’intitola “32 ottobre 86”.

 

Si apre con un “Ciao come stai” che, se esistessero ancora i 45 giri, sarebbe sicuramente il “brano pilota”, quello cioè da lanciare per promuovere l’intera produzione. E’ una canzone un po’ alla Vasco, che getta le basi sulle aspettative di un buon ascolto e conferisce subito una certezza: la voce di Pietro Coccioli è corroborata da un’ottima band, che fa emergere la straordinaria chitarra di Domenico Castaldi e può contare su arrangiamenti accurati. La conferma viene subito dopo con “80 mania…superstar” e forse ancora di più con “Il vestito di Alice”, che è sì una canzone d’amore, ma coerente con il linguaggio più attuale, che riesce a coniugare il romanticismo con l’immediatezza, a testimonianza di come, negli anni, si possano esprimere concetti identici in forme diverse. E che dunque, alla fine, a mutare non sia tanto la sostanza, quanto la forma. Simpatica anche l’idea di “Batman” che trae ispirazione dal notissimo personaggio dei fumetti per porre in rilievo lo smarrimento di un mondo che di supereroi avrebbe bisogno ad ogni piè sospinto. Il calo di tensione, scontato come in ogni album, lo si rileva in “Il compleanno di Cristina”, che rimane comunque un brano accettabile (riemergono i toni vascheggianti), ma soprattutto in “Sono stronzate, che mantiene fede al titolo rivelandosi il pezzo meno riuscito del cd. Ma si torna presto a volare, con “L’appuntamento di Alessandra”, che rispolvera la battistiana doppia voce che nel ritornello trasforma il monologo dell’interprete in un dialogo tra sé e sé, ad alta voce, rivelandosi forse il brano più riuscito (anche in questo caso il contributo dei musicisti è decisivo) per concludere con “Mai”, una canzone che sfiora temi intimistici e lo fa con soluzioni che in questo caso premiano in modo particolare il testo, immediato nella sua semplicità. Un buon album, ribadiamo, che fa di Pietro Coccioli, autore di testi e musiche, un cantautore d’impronta attualissima, che merita di essere ascoltato ed anche riascoltato.

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