PIER DRAGONE…UN VENTO CHE S’INSINUA

Non è casuale il titolo di questo nuovo lavoro del cantautore pugliese Pier Dragone: “Fame di vento”. Vento che spira e s’insinua, che viene evocato in modo più o meno esplicito in molti brani del cd, compresa l’unica cover, “Vento d’estate”, di Max Gazzé (interpretata peraltro magistralmente, anche grazie alla partecipazione vocale di Elle, alias Elena Romeri).

Tuttavia, ad un attento ascolto, può essere anche un altro l’elemento che viene alla mente, ed è il fuoco. Anzi, più precisamente, la brace. Perché c’è una sorta di passionalità, per quanto contenuta e repressa, ma che si percepisce sempre presente lungo tutto il lavoro: proprio come brace sotto la cenere, si lascia intuire, ma di rado si mostra apertamente. Brucia in “Torna via” e “Ho imparato a fumare”, dolenti vivisezioni di rapporti “maledetti”. Scalda senza scottare in “Lettera dal silenzio”, che lascia all’ascoltatore la scelta sull’interpretazione da dare: è la missiva d’amore di un “combattente”, ma se da un reale fronte bellico, o da una quotidiana lotta esistenziale non è chiaro. O come in “Vieni”, agrodolce invito all’abbandono. Di brano in brano, questa tensione passionale si modula in diverse forme ed intensità, e non viene quasi mai meno. Tra testi d’indubbia poesia ed arrangiamenti musicali precisi e curati, anche se spesso minimali. Qua e là, proprio nei testi, si può forse cogliere una ricerca un poco eccessiva della frase, o dell’immagine ad effetto. Ma si tratta comunque di un peccato veniale in un’opera globalmente equilibrata, che riesce a ben coniugare tecnica e sentimento, raffinatezza ed emotività. Da ascoltare, senza dubbio.

 

 

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