A quarant’anni dalla scomparsa di Piero Ciampi, il cantautore-avvocato catanzarese Peppe Fonte rende omaggio al suo sodalizio con Pino Pavone (anch’egli avvocato), ripercorrendone alcuni degli esiti più struggenti, segnati da un irrimediabile senso di separazione, perdita e solitudine.
Nel freddo marmoreo di “In un palazzo di giustizia” si consuma la fine di un amore, così come nello spazio interiore devastato di “Tu no”, ricolmo di rivendicazioni e di incapacità di accettazione. È così che a quasi mezzo secolo di distanza, le canzoni di Ciampi, nel loro abbraccio indissolubile di vita e arte, continuano a chiederci aiuto e a lasciarci feriti. Nei raffinati arrangiamenti di Riccardo Biseo, la ruggine cede il passo ad una nostalgia venata di jazz, mentre il timbro scuro di Fonte si fa carico del peso di sale di ogni parola seguendo le orme sghembe del poeta livornese. Completano il tributo due inediti composti da Fonte e Pavone su ispirazione di testi inediti dello stesso Ciampi.
Un tributo affettuoso ed estremamente curato nella forma e nella sostanza che ci ricorda chi davvero fu capace di “spiegare una vita con due frasi”. (Peppe Fonte, “Le canzoni di Piero Ciampi e Pino Pavone” – Squilibri, 2020).