OVERLAPS OVVERO QUANDO L’ALTERNATIVO HA UN SENSO

Si accalcano sui nostri tavoli con una certa frequenza album inviati dai vari uffici stampa accompagnati da presentazioni ove spesso si legge definizione “rock alternative band”. E’ una formuletta che con il tempo ci è diventata un po’ inquietante, visto che troppo spesso il concetto di “alternativo” va a braccetto con frastuoni inascoltabili o con percorsi musicali che fanno dello spudorato onanismo mentale nel quale ci si possono immergere solo… gli onanisti che lo creano. Per questo quando ci siamo ritrovati tra le mani il materiale di presentazione degli Overlaps, italianissima “rock alterntive band” che ha in circuitazione l’ultimo album, “In Your Room”, ci siamo guardati perplessi.

Ma sono bastate le note del primo brano, “Your Eyes”, per capire che, in questo caso, la musica è diversa; un rock molto dinamico ed immediato, ma anche “leggibile” e mai sopra le righe, ma soprattutto la gran voce di Gloria Piccinin che si rivelerà sempre più tale nel susseguirsi dell’ascolto di queste dieci tracce, tutte in lingua inglese. “Mr. Right” ci offre ancora una voce decisa su di una bella base ritmica mentre in “In This Room” desta interesse un bell’arrangiamento che dà profondità al brano incorniciando una voce potente ed a tratti aggressiva, che sa però anche farsi sensuale. “Spleen” è un brano più soft, ma a suo modo “tirato”, con un bel giro di chitarra mentre “Wasted” mi convince definitivamente che questi pezzi sono sapientemente cuciti addosso alla splendida voce di Gloria (che del resto è anche autrice), ma sono cuciti in modo da porre in risalto l’eccellenza della sua voce, senza mortificare mai le individualità di ogni singolo musicita. In “Who I Am” si percepisce ancora meglio come la voce della cantante sia la “domatrice” della musica e non la “domata” dalla musica, come troppo spesso accade in tanto presunto rock contemporaneo. In “No Way” si fa insistente la pressione ritmica mentre “I Don’t Nees” mette in luce più di altri brani una certa tendenza ad una clonazione di genere, ovviamente scontata allorquando si mette in campo la cifra artistica di una band, ma meno piacevole quando comincia a farsi labile il confine tra la riconoscibilità di più brani. E si va verso la chiusura con “Wait For Me” e “Queen of peace” ove fanno capolino ancora arrangiamenti tutt’altro che banali e l’ormai consueta disinvoltura vocale di Gloria (gli altri membri della band sono Stefano Galiotto al basso, Marco Marinato alla chitarra e Matteo Ciciliot alla batteria). Insomma, questo “In Your Room” è un disco piacevole che si fa ascoltare, musicalmente convincente, certamente di ottima personalità artistica grazie in special nodo alla voce di Gloria, ma grazie anche alla capacità della band di creare il giusto equilibrio d’insieme che fa di questo prodotto un progetto riuscito.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su pinterest
Pinterest
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su telegram
Telegram

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *