Quando iniziammo l’avventura di questa rivista, sapevamo ciò che avrebbe soddisfatto le nostre aspettative, ma non potevamo ovviamente sapere quali sarebbero stati gli sviluppi. Essendo Musicamag – Un’altra Music@ edita dall’Associazione Artistica AnniVerdi, cioè dalla stessa realtà che aveva ideato, promosso e reso Biella Festival una delle più importanti rassegne nazionali per la musica indipendente, ciò che ci premeva era far sì che non passasse la convinzione che la rivista fosse un’emanazione del festival. Due realtà distinte e separate.
Ora che Biella Festival, dopo 22 anni, ha interrotto il proprio cammino, il problema non si pone più. Ma se ne pone un altro. Già, perché nel frattempo Musicamag è cresciuta, molto più di quanto avessimo osato sperare, il che significa che ogni giorno sulle nostre scrivanie piovono mail che ci propongono l’ascolto di decine di progetti, dal singolo brano sino agli album e la visione i quasi altrettanti video. E la nostra, che non è un’azienda, ma una piccola redazione, ha dovuto necessariamente procedere ad un cambio di linea editoriale: dall’ascoltare per pubblicare tutto quanto perveniva, all’ascoltare per selezionare quanto, a nostro avviso, merita visibilità nei nostri spazi. L’imperativo irrinunciabile era ed è rimasto quello di ascoltare tutto, poiché crediamo che la professionalità parta dal rispetto per i nostri interlocutori, sino alla valutazione di tutti i progetti ed alla scelta di quelli che riteniamo artisticamente più interessanti. Si tratta, naturalmente, di valutazioni soggettive che per alcuni di noi risentono dell’esperienza di Biella Festival che, ogni anno, ci poneva al cospetto di 100-150 richieste di partecipazione provenienti da tutt’Italia, dalle quali dovevano scaturire i nomi dei 20-22 finalisti. E Musicamag, come Biella Festival, tende a premiare la qualità, con la consapevolezza di scontentare qualcuno, ma anche con la certezza di offrire attenzioni di pari qualità (non troverete mai nei nostri articoli il copia/incolla dei comunicati degli uffici stampa). Era doveroso approdare a questa precisazione, anche se so bene che gli uffici stampa, di norma, gettano l’esca informativa ben sapendo che il numero di “esche” lanciate sarà sempre assai superiore a quello dei “pesci” che abboccheranno (metafora senza alcuna malizia, beninteso, ma tutti sappiamo che quella è la realtà). Da parte nostra ci fa piacere sottolineare che la pubblicazione stessa di un annuncio o di una recensione sulla nostra rivista online, di per sé vuole già essere un segno di apprezzamento.