««Adotta un cantautore!» Si auto-promuove attraverso il suo sito web, parodiando una nota-pubblicità progresso. Ed ha voglia di scherzare, ma è anche molto serio, Carlo Mercadante, messinese e “cantautore precario”, che – visti i tempi odierni così incerti, e contro la crisi discografica – in collaborazione con il collettivo “Sindrome di Peter Pan”, lancia il suo primo album «a rate». “7 briciole lungo la strada” è per lui il disco di un debutto che avviene sulle piattaforme digitali, e su Amazon in particolare, dove già si contende il primato della visibilità con nomi come: Aerosmith, De Gregori, Negramaro. Autoprodotto e distribuito da Isola Tobia Label, il lavoro ha potuto avere vita grazie alla sua impronta spiccatamente “social”.
Per la sua realizzazione, infatti, il progetto ha coinvolto amici e contatti dal web, in un percorso “aperto” al quale hanno partecipato e possono ancora partecipare fotografi, scrittori, attori, disegnatori. L’album esce “a rate” perché prevede la pubblicazione di una canzone al mese. Ogni brano è una “briciola” che costa poco «meno di un caffè », sostiene il cantautore, il quale, non solo è molto attento alla povertà delle sue tasche (abbastanza da farne una sorta di status symbol al contrario) ma anche a quelle del pubblico “precario” per il quale, « privarsi di 10/15 euro per acquistare un album tutto intero diventa davvero difficile». “7 briciole lungo la strada” è decisamente un disco “fatto in casa”, un connubio fra musica, immagini ed interattività che non propone soltanto musica ma anche la storia della sua genesi: l’uscita mensile di ogni canzone è accompagnata ad una “striscia” di fumetti, dal titolo “Le avventure di un collettivo musicale”. E, quando anche l’ultima canzone sarà resa disponibile per il download, anche la storia animata si ricomporrà, diventando un unico fumetto. Intanto, Carlo Mercadante, il 3 dicembre 2012, rilascia in rete la sua prima briciola. E, per non smentire la sua fama di cantautore precario, intitola il brano “#Niente in Tasca”. La canzone è liberamente ispirata al romanzo di Pietro de Viola “Alice senza niente”. È una storia d’amore tra due trentenni ai tempi del precariato. È soprattutto un brano realizzato con mezzi molto poveri: con un “basso in scatola”, costruito con una base di cartone, che fa da cassa di risonanza, ed una serie di elastici tirati, disposti come le corde di un basso, e “accordati” abbastanza da poter essere suonati. Il testo è pieno di poesia e di auto-ironia. La musica è un motivo accattivante ed orecchiabile che funge da accompagnamento, come nella migliore tradizione del cantautorato. «Il brano» si schernisce Mercadante «è stato registrato malamente in diverse case con apparecchiature che manco nei peggiori bar dei sobborghi di Caracas»; ripreso al TPT studio (Sellano) e al Musical Dream (Montecatini) da Piergiorgio Faraglia e i suoi gatti, Luca Montagnani, Alberto la Rosa. Missato da Luca Montagnani e Gennaro Scarpato, il pezzo contiene anche una serie di rumori ambientali casuali. Carlo Mercadante canta, esegue i “cori da doccia”, suona il basso in scatola, fischia, agita una bustina di zucchero (di canna) e si schiaffeggia per contribuire alla sezione ritmica; Mario Giglio: “suona” il bidone, i bicchieri, interi e rotti; Giuseppe Scarpato: la chitarra; Angelo Mazzeo e Glenda Frassi: le «chitarre vecchie, zozze e con le corde arrugginite»; Enrico Goldoni: «viole, violini e violoncelli finti, metallofono e pianoforte»; Gennaro Scarpato: la batteria. La striscia di fumetti è sceneggiata da Antonio Recupero e i disegni sono di Salvatore Amedei. “7 briciole lungo la strada” uscirà “in 6 rate/canzoni mensili”. Il settimo mese, ai 6 pezzi già usciti si aggiungeranno 5 inediti. I brani sono disponibili sulle piattaforme digitali comuni: Amazon e Itune. Con questo disco, Carlo Mercadante “recita” (ma non troppo) nel ruolo del precario per poter esprimere in musica una condizione ed uno spaccato di vita reali. Puntando sulla sua immagine di “cantautore dai pochi mezzi”, realizza invece un lavoro multimediale: una sorta di concept che ruota intorno al ruolo della progettualità e della condivisione di rete per giocarsi la carta promozionale del “passaparola”. Strumenti fondamentali, quelli dell’”era di internet”, che finiscono direttamente nelle mani di musicisti indipendenti e di piccole produzioni, modificando il rapporto tra l’artista e il pubblico (che diventa più diretto) ed aprendo nuovi scenari sul piano del consumo della musica, soprattutto di quella che si tiene lontana dal circuito tradizionale di radio e TV mainstream.