Melissa Swam è una rock band siracusana che da qualche tempo sta portando in promozione il suo primo album intitolato “Il mio reato”. Un progetto certamente a lungo pensato soprattutto per trovare quel giusto equilibtio che lo caratterizza. Rock, ma non troppo; pop, ma senza eccedere; con qualche concessione poetica, ma senza dare troppo nell’occhio.
Ne è scaturito un cd con nove tracce, la metà delle quali è certamente molto “radiofonica”, ma lo è semplicemente perchè il concetto di un qualcosa di “radiofonico” presuppone un ascolto quasi sempre superficiale. Vale a dire, gradevole, che corre via mentre si fa altro (si guida, o si studia, o si lavora). Lo si capisce già ascoltando il primo brano, “Non rinuncerò” mentre in “Ustioni” i decibel rock vengono sparati con maggiore convinzione ad altezza d’udito. La canzone sulla quale soffernarsi e che di certo non è perdita di tempo il riascoltarla, è proprio “Il mio reato”, quella che dà il titolo all’intero lavoro. Ed anche “Nuvole” ha un sound interessante, a testimonianza che qui qualche scampolo di talento c’è e viene speso bene, non rinunciando però a quei compromessi che devono tenere conto di consensi, mode, attese di chi c’è in dimensione live e che vuole bersi una birra in pace senza lasciarsi coinvolgere in vortici esistenzialisti troppo profondi. Un album nell’insieme gradevole, senza troppa personalità, che mira più a farsi accettare che ad imporsi. Ma che prelude alla cantilenante esortazione di tanti prof in remoti anni scolastici: “…potrebbe fare di più ma….”.