MARGHERITA PIRRI AVVOLGE E INCANTA CON I SUOI “PENSIERI”

E’ di recentissima pubblicazione “Pensieri”, il nuovo album di Margherita Pirri, cantautrice milanese che in queste tredici tracce ha inserito brani inediti ed alcuni lavori a suo tempo già diffusi, ma che vengono giustamente riproposti, anche perchè ben si coniugano con il percorso artistico di Margherita e con l’evoluzione del suo “sentire” musicale. Ho il piacere di conoscere Margherita Pirri e di averla potuta ascoltare in contesti e circostanze differenti, il che mi consente di dire che quando un cantautore è intellettualmente onesto, traspare anche dal suo essere e dal suo modo di porsi sin nei piccoli gesti.

“Pensieri” è il titolo dell’album, ma anche del primo brano che dopo pochissime battute già pone in risalto la limpidissima voce dell’artista che con il suo pianoforte si immerge in una linea melodica molto armoniosa; sono suoi gli arrangiamenti di questo e di tutti gli altri brani ed anche in questi si coglie la sua delicatezza. “Il mare la sera” è una dolcissima cantilena con un buon testo che si incornicia in un valzerino leggero. Decisamente introspettivo è “Il rumore del tempo” mentre “Un giorno di maggio” si preseenta con arrangiamenti più ampi ad assecondare il testo. “Che cosa è il cielo” è una canzone di meno di tre minuti in cui la lingua italiana incontra quella inglese ed è la chitarra soprattutto ad assecondare la sempre splendida voce che qui prende ancor più colore e dimensione. Personalmente ritengo “Luna bianca” il brano più bello dell’album grazie ad una linea melodica estremamente semplice ma che “arriva” traducendo in belle sensazioni un altrettanto bel testo. Come interessante è il testo di “Briciole di polvere” che si avvale di un’interpretazione convincente e di un arrangiamento sfumato e carezzevole. “Parlami se vuoi” è invece un brano che richiede un’interpretazione più attenta, ma che alla fine risulta meno immediato di altri e curiosamente assume due diverse dimensioni con la seconda parte che convince un po’ di più. “Cara Milano” credo sia uno degli omaggi più belli dedicati in musica alla capitale lombarda in tempi recenti; ogni strofa è un quadro che dipinge strade e abitudini di questa metropoli in modo affettuoso e delicato. E che dire di quel piccolo capolavoro che è “Quando fuori piove”, la prima camzone di Margherita che ebbi modo di ascoltare, ormai un po’ di anni or sono e che mi inchiodò alla sedia, con quel giro di accordi al pianoforte che pare prenderti per mano per introdurti in una dimensione quasi onirica. Interessante anche l’arrangiamento di “Fiore rosa”, che dà grande respiro al brano per approdare poi alla delicatezza di “Un bacio ancora e poi”, racconto di uno struggente addio che le note de pianoforte trasformano in poesia. E si va a chiudere con “L’unica legge che non so”, canzone che Margherita ha scritto in collaborazione con Gabriella Baroni, intensa nell’interpretazione ma che poco aggiunge ad un album già ampiamente esaustivo. Margherita Pirri è una cantautrice a tutto tondo, ma è anche una polistrumentista, un’arrangiatrice, un’ottima autrice di testi, come questo album rivela più di altri. Il suo percorso artistico non risente delle mode del momento e nulla  ad esse concede, rivelando sempre una personalità decisa, dietro alla dolcezza del suo sorriso.

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