Ma stiamo scherzando?

Leggo nella hompage di “Radioon.it” e trasalgo: «Tu mi porti su» di Giorgia è stata la canzone più trasmessa dalle radio italiane nel 2012. Secondo i dati Earone, il brano scritto da Jovanotti per l’album «Dietro le apparenze» (2011) ha superato «Il comico (sai che risate)» di Cesare Cremonini….. Ma, dicono sul serio o stanno scherzando? Davvero c’è chi pensa ancora di poter far credere al pubblico che in radio ed in televisione i “passaggi” delle canzoni avvengono per scelta casuale di chi conduce i programmi? Davvero si vorrebbe ancora elucubrare di musica sottintendendo l’esistenza delle “radio libere”, defunte invece da decenni? Ormai tutti quanti sanno che ogni spazio musicale è il frutto di accordi ben remunerati con i quali le major monopolizzano gli ascolti ed i mercati discografici (per quel poco che ne rimane). La traduzione della notizia di “Radioon.it” dovrebbe essere: “Tu mi porti su” di Giorgia è stata la canzone per la quale, nel corso del 2012, sono stati acquistati il maggior numero di spazi di programmazione radiofonici, segue l’album di Cremonini e tutti gli altri. E non sarebbe neanche male quantificare in cifre quale sia stata la spesa sostenuta dalle major per collocare i loro artisti nelle varie fasce d’ascolto. Quanto meno ciò consentirebbe di valutare se l’investimento abbia avuto un positivo rientro attraverso la vendita dei cd. Perchè, in caso contrario, sarebbe davvero opportuna una valutazione collettiva per comprendere se a questo punto non sia meglio aprire le porte alla musica indipendente, che non può pagare gli spazi radiofonici e televisivi (e per questo ne è esclusa), ma almeno permetterebbe l’ascolto di tante buone canzoni che diversamente gli appassionati rischiano di non ascoltare mai. Un passo questo che comprendiamo benissimo come non possa arrivare da radio e tv commerciali, ma che ci aspettiamo invece dalla Rai che come servizio pubblico al quale tutti quanti contribuiamo, avrebbe il dovere di promuovere un percorso di partecipazione e condivisione intellettualmente più onesto e consono alla propria funzione.

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