MA QUANTA RABBIA SIGNOR DALBASSO

Rabbia. E’ questo il “sentiment” che traspare da ogni poro del cd sinteticamente intitolato “IX” dell’autore ed interprete partenopeo Johnny Dalbasso. Diventa quindi difficile apprezzarne e seguirne il percorso se non attrezzati e caricati dallo stesso furioso approccio. Rabbia contro il mondo, contro la società, contro qualche donna, e qualche altro personaggio non sempre ben identificato.

Declinato in varie sfumature, dal sarcasmo sino al furore, un poderoso vaffa… lanciato contro tutto e tutti, sostenuto nella quasi totalità dei brani da batterie pestate con animoso fervore, e chitarre ruggenti con accelerazioni per lo più apertamente punkeggianti. Fanno eccezione pezzi come “Ramon”, “Nati dal disordine” e “Fottiti”, giocati più coi toni del cinismo e dell’amara ironia su basi musicali meno fragorose e furibonde. Chiude il cd, come bonus track a sorpresa, la cover di “Sono un ragazzo di strada”, hit del 1966 della band I Corvi, che – al tempo delle prime contestazioni giovanili – rivendicava precocemente l’appartenenza ai margini della società. Lavoro consigliato solo a chi senta di voler condividere e sfogare lo stesso malessere esistenziale.

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