“Taffetà” è il titolo dell’album di Luiza Constantin, fresca vincitrice del Premio “Poggio Bustone” con il brano “Preziosa”, contenuto in questa raccolta. Otto tracce, nelle quali si insinua molto samba ed atmosfere brasiliane, un certo retroterra jazz, un soffio di dimensione cantautorale, un po’ di tango e qualche refolo vintage anni 50/60/70.
Un po’ troppe contaminazioni per consentire al progetto finale di avere una propria decisa identità e quindi una sua personalità sufficientemente marcata. Luiza Constantin ha una struttura vocale decisa e sicura, troppo spesso messa però ad esclusivo servizio di una musicalità che talvolta rende un po’ stucchevoli anche i testi. Insomma, quasi sempre tutto è finalizzato alla musica più che alle parole, eccezion fatta forse per “Giro di boa” che assume a tratti contorni più cantautorali. La canzone che dà il titolo all’album fa un salto di qualità rispetto agli altri brani, assume i connotati di un pezzo abbastanza sofisticato, che ha una sua indubbia eleganza, ma che si diluisce troppo risentendo anche di un arrangiamento che a tratti si fa confuso. Vanno invece sottolinate alcune ottime individualità strumentali (tromba e chitarra su tutte) che contribuiscono a conferire tinte un po’ più vivaci anche ai brani con meno smalto. Questo album è, in conclusione, una raccolta di gradevole sottofondo per incontri e feste in locali di una certa ricercatezza, ma non riesce quasi mai a destare entusiasmi, di quegli entusiasmi per i quali si lascia tutto ciò che si sta facendo per fermarsi ad ascoltare. Ciò non significa che non sia, talvolta, percorso da interessanti intuizioni, ma la fruibilità complessiva delle otto tracce non è del tutto convincente ed in un paio di occasioni si accusa qualche cedimento (soprattutto nei due brani finali).
