Avrebbe potuto rivelarsi un’idea un po’ scontata quella di dedicare un album a Lucio Dalla, intitolandolo per di più “Lucio dove vai?” con un riferimento così esplicito al cantautore bolognese. Invece il lavoro di Costanza Alegiani si è rivelato non una semplice raccolta di cover, ma un sontuoso omaggio all’artista ed alla sua musica. E che il percorso sia quello giusto lo si può rilevare già dalla scelta delle otto tracce che rigurdano altrettanti brani di Dalla, ma non certo quelli più celebrati.
Quindi, Alegiani è andata alla scoperta delle origini del cantautore, inserendo brani che scandirono l’inizio del suo percorso artistico ed i primi piccoli successi che avrebbero trasformato poi la figura di Dalla in una icona del cantautorato italiano. Le tracce scelte sono: “La canzone di Orlando”, “Carmen Colon”, “La casa in riva al mare”, “Lucio dove vai?”, “Il coyote”, “Anna Bellanna”, “Due ragazzi” e “Anidride solforosa”. Per affrontare questo viaggio musicale Costanza Alegiani ha ricostituito il trio Folkways del quale fanno parte la stessa Alegiani (voce e tastiere), Marcello Allulli (sax tenore, live electronics) e Riccardo Gioia (contrabbasso, basso synth e live electronics). Non solo, per alcuni dei brani registrati si è avvalsa della collaborazione di Francesco Diodati (chitarra) e Antonello Salis (fisarmonica). Ne è uscito un ritratto di Lucio Dalla come probabilmente allo stesso Dalla sarebbe piaciuto, atmosfere molto jazz, ottima e sempre ben modulata la voce di Costanza Alegiani, reinterpretazioni studiate e rilette, rispettandone però sempre la fisionomia originale. Un disco non solo da ascoltare per la raffinatezza delle esecuzioni, ma anche per ritrovare quella parte di Lucio Dalla meno nota che contribuisce a comprendere come, ciò che sarebbe stato di uno dei maggiori cantautori italiani, già si annidava in quelle prime composizioni, tra l’altro assai innovative anche se rapportate ai periodi in cui vennero realizzate. Eccellenti i musicisti che hanno condiviso questo progetto impreziosito dalla bella immagine di copertina di Luigi Ghirri.