Lucio Dalla, l’addio di marzo

Addio anche a Lucio Dalla, spentosi a 69 anni (compiuti proprio oggi). Lo ha stroncato un infarto a Montreaux. Personalmente lo scoprii che ero ragazzo ascoltando in radio una canzone intitolata “Quando ero soldato”. Erano ancora lontani i tempi dei megaconcerti e dei grandi successi discografici che sarebbero venuti nella seconda metà degli anni Settanta. E ricordo “Il cielo”, altra canzone degli anni in cui Dalla stava cercando “un posto al sole”. La sua personalità spiccava già in quelle primissime incisioni. L’averlo rivisto poche settimane or sono al teatro Ariston a dirigere l’orchestra che accompagnava il giovane Pierdavide Carone è stato come, ripensandoci ora, una sorta di chiusura del cerchio: dal successo e le polemiche (in quegli anni anni) per la sua “4 marzo 1943”, che segnò il momento del suo definitivo decollo, ai panni non troppo suoi del direttore d’orchestra, vertice massimo. per lo spazio di una canzone, di quel carrozzone sanremese che aveva amato ed odiato, come tanti cantautori suoi contemporanei. Caruso lo sta attendendo a gola spiegata.

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