“Love Animals”, ultimo lavoro della compositrice Alessandra Celletti che qui si propone anche come cantante, ci introduce in una sorta di realtà parallela. Sognante, rarefatta, delicata.
Dai suoni minimali (pianoforte, archi dal suono sintetico, qualche rara e discreta percussione) e dai testi surreali, cantati con una tonalità e in un inglese quasi infantili, ci raccontano – come fiabe in forma di filastrocca o ninnananna – di amati esponenti del regno animale, che popolano il mondo quasi onirico dell’autrice: una volpe, un uccellino, un asino, un gattino, un riccio… Si potrebbero paragonare a piccoli quadretti d’arte naïf musicale. Sorprendentemente poi, nella stessa raccolta, i sei brani iniziali si sdoppiano, e quindi addirittura si triplicano, ognuno in altre due versioni successive: una rielaborata in versione elettronica dai toni ancor più eterei, ed una in versione del tutto acustica (voce e piano). Un esperimento curioso, raffinato, ma certamente di non facile fruibilità.