STEFANO LOMBARDO: «IL PIANETA E’ LA “CASA” DELLA MUSICA »

Inauguriamo, con il cantautore ligure Stefano Lombardo, in coincidenza con l’inizio del nuovo anno, una sezione della nostra rivista dedicata alle interviste. Quattro chiacchiere, senza dilungarci troppo, per conoscere un po’ di più gli artisti emergenti di area indipendente dei quali pubblichiamo recensioni ed annunci relativi all’uscita dei loro album, ep e singoli. Lombardo ha esordito poco più di un anno fa con il disco “Le cose che passano” e, tra i vari riconoscimenti, ha vinto il secondo premio al Think Music Contest 2014. E’ appena uscito il singolo “Who Knows”, inciso in coppia con la cantante soul inglese Lisabel, un brano che negli intenti dell’artista rappresenta l’inizio di un nuovo cammino oltre gli italici confini.

Stefano, com’è avvenuto l’incontro con Lisabel ed in che misura ha contribuito a “pensare” a nuovi percorsi musicali?

È avvenuto casualmente: per entrambi il percorso musicale è iniziato cantando le canzoni che ci piacevano e riproponendo delle cover in merito. In realtà ho sempre scritto canzoni in inglese, solo che non avevano mai varcato la soglia del mio computer, fino ad ora.

 

 

 

Si parla di un tuo tentativo di “esplorare” circuiti extranazionali. Ritieni che all’estero un genere musicale come il tuo potrebbe trovare migliori riscontri?

Penso che parlare di riscontri migliori o di una migliore piazza in merito ad un genere non abbia molto senso nel 2015. La musica è ovunque e si propaga indipendentemente. Credo quindi che la mia musica, in questo caso “quella che racconta le storie”, abbia come “casa” l’intero pianeta e il cuore di tutti quelli a cui quella musica sa far muovere i pensieri.

Come artista di area indipendente, come vivi il confronto con i circuiti delle grandi major discografiche?

Vivo la mia musica come vivo anche quella di altri, più grandi o più piccoli di me. Non è migliore o peggiore e non la valuto in base alla promozione discografica o televisiva che vi è dietro. Credo che un buon lavoro si possa fare anche con un portatile, un paio di cuffie e una chitarra, se lo si sa fare. Per quanto mi riguarda, una volta che entro in macchina, collego l’mp3 al mio iPod e la mia canzone funziona, quel momento per me è già abbastanza per colmare ogni cosa. Forse questo “confronto” c’era nei primi momenti in cui ho iniziato a scrivere: rubare, assimilare tutte quelle rotelle che fanno di te un motore che possa funzionare. E avviene sempre tutto con l’esperienza: senza esperienza e senza un vero vissuto sarebbe impossibile crescere e migliorarsi.

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