Oggi scriviamo di “Neve”, il disco della band aquilana Lingue Sciolte uscito per la ALTI Records. Un gruppo giovane ma con un buon bagaglio di esperienze maturato a suon di live. Ma torniamo al disco. I brani scivolano bene anche se occorrono più ascolti per apprezzarlo nella sua totalità.
Affrontano temi importanti su cui vale la pena soffermarsi come in “Era mattina”, canzone denuncia di un ragazzo vittima innocente di una divisa, ed in “Beatrice” storia di un amore che va ben oltre le apparenze. Ascoltando “Woody Allen” viene da pensarla come canzone manifesto di una generazione con le sue irrequietezze, sogni e scontri con la realtà. Sulla stessa scia “Indipendente” e “Mi piaci solo d’estate”, con le loro domande e le loro non scontate risposte. La band Lingue Sciolte ha realizzato nel complesso un prodotto discreto, sette tracce che coinvolgono l’ascoltatore con ritmi e parole. Come sottrarsi dal canticchiare ad esempio “Neve” con il suo ritornello che ti entra subito in testa? Da lode l’unica ballata del disco, “Solo di te”: “Spero spesso di trovare le risposte a una domanda, una paura, a un déjà-vu e sarà che ti conosco poco, ma una risposta credo che ce l’abbia tu”.