E’ di recente pubblicazione l’album “Chi sei” degli Ego59, formazione modenese nella quale sono convogliati musicisti collaudati, provenienti da diverse esperienze e tanto live. Ne è scaturito un album di dieci tracce, che mette nel giusto risalto lo spessore musicale dei singoli, ma che non con altrettanta convinzione riesce a centrare l’obiettivo di un prodotto in grado di andare troppo oltre la sufficienza.
S’inizia con “Sto bene qui”, rock piuttosto deciso, una voce aggressiva ed un sound nell’insieme ben strutturato che già traccia una linea piuttosto chiara di questo progetto. “Tornerai”, che è stato anche il singolo/video guida di questo album, assume contorni più pop, meno spigolosi. Anche “Pensi” è un brano meno “battente”, ben ritmato, musicalmente senza particolari pecche ma siamo al terzo brano ed ancora non si riesce ad intravvedere un guizzo di originalità, un qualcosa che definisca una cifra artistica riconoscibile di questa band. “Riaccendi la miccia” è un brano con una linea melodica più fruibile, mentre “Papà” entra in una dimensione più introspettiva, va a toccare tasti emotivi profondi e si delinea in modo sempre più preciso l’ottima voce di Riccardo Corradini (è dotato di toni bassi intensi e di un’estensione davvero notevole). Con “Scarseggiano i miracoli” si ritorna al rock più di maniera, buona la voce, buona la chitarra, brano assolutamente mediocre. Si potrebbe scrivere la stessa cosa di “Dimmi chi sei”, buono musicalmente ma senza spunti mentre “Non vedi niente” è forse il pezzo meno riuscito, probabilmente collocato a quel punto per dare risalto maggiore a quello che è invece il pezzo forte di tutto il cd, “Il ricordo che ho di te”, con la bella voce di Riccardo che inizia in modo soft per poi assumere, come la musica, un respiro sempre più ampio, il resto lo fa la sontuosa chitarra di Marcello Corradini che qui tocca vette davvero elevate grazie ad un brano ben costruito e forse pensato anche per offrirgli la possibilità di dare il meglio, il che gli riesce perfettamente. Si va a chiudere con “La notte che verrà”, una canzone che era stata pensata per il Festival di Sanremo e che, rispetto al resto del cd, è un qualcosa di a sé stante con la voce di Riccardo anora in risalto, una buona linea melodica, un brano che avrebbe potuto fare la sua figura, forse più di altri, al festivalone. Tirando le somme, “Chi sei” è un prodotto discreto, con un paio di eccellenze ed un paio di cadute, un prodotto che come si diceva in apertura, ha però il difetto di non riuscire a coniugarsi con un’originalità identificativa, se non forse con “Il ricordo che ho di te”. Troppo poco soprattutto per le potenzialità che la band lascia più volte trasparire.