S’intitola “Labirinti” ed è l’Ep dei Milano Shangai da qualche settimana in circuitazione. Sei tracce, l’ultima delle quali è una bonus track per dare vita ad un lavoro complessivo che suscita più d’una perplessità, sin dal primo brano che dà il nome all’intero cd.
“Labirinti” si annuncia con sonorità angoscianti e indistinte voci sullo sfondo che paiono venire dall’al di là, poi, all’improvviso, giù di batteria e tutto il resto, senza concederci null’altro di illuminante. Si prosegue con “25 dicembre”, la data non inganni, qui il Natale non c’entra nulla, ma è difficile decifrarese non vi sia un altro senso, se non il principio di una consapevolezza: forse brani così meglio, starebbero senza testi, semplicemente strumentali, ugualmente cervellotici certo, ma quanto meno non servirebbe decifrare null’altro. In “Binari” ritroviamo frasi buttate lì senza un senso apparente che incontrano una musica che racconta ancor meno delle parole. Di “Salvagente” già sapevamo, visto che questo brano è stato presentato con un video, come apripista di questo Ep; trattasi di un pezzo che musicalmente potrebbe anche assumere qualche contorno d’interesse, fosse proposto senza quel delirio parlato (non cantato) ed un giro di note troppo insistito. “Interferenze pt.1” è il quinto brano e quindi cominciamo a porci qualche domanda: se l’obiettivo di questo progetto era quello di rappresentare l’angoscia, possiamo dire che è stato raggiunto sin dalla prima traccia, aggiungendoci anche qualche nota di disagio; al di là di questo però non si intravede null’altro, se non testi scritti con il tubolario ed il tentativo di una qualche sperimentazione musicale, che come tutte le sperimentazioni è al di fuori di ogni canone di fruibilità; e si coglie fors’anche il vezzo di un qualche atteggiamento artistico un po’ forzato. Fortunatamente, quando già stavamo per staccare, ecco la bonus track, “Esilio”, che ci offre finalmente un testo con un senso compiuto, una parvenza di linea melodica ed un arangiamento tanto da poter parlare di una canzone, anzi, di una bella canzone, pur non scostandosi dalla pesantezza generale del progetto. Certo, dire che “Labirinti” si salva grazie alla bonus track pare un paradosso, ma è così. Ed anzi, il fatto risulta ancor più spiacevole se si pensa che con “Esilio” questo trio dei Milano Shangai ha dimosrato di essere in grado di fare anche buone cose. Ciò che non ha saputo dimostrare con le cinque tracce precedenti.