La spada e il pirata. Ovvero la musica tra Nord, Centro e Sud

Chi non ricorda “Sono solo canzonette” di Edoardo Bennato? E’ facile immaginare di poter rispondere tranquillamente che tutti l’abbiamo canticchiata, almeno una volta, oppure ci siamo lasciati avvincere dal giro di basso o incuriosire dal suono del kazoo.

 

La prima volta che la ascoltai, o meglio che la vidi eseguire, ero ancora bambino e la frase che mi colpì e che mi proiettò nel futuro fu proprio quella iniziale: “Mi ricordo che anni fa, di sfuggita dentro un bar, ho sentito un juke –box che suonava e nei sogni di bambino la chitarra era la spada e chi non ci credeva era il pirata”. Quelle parole alimentavano la mia fantasia, trasponendomi in una realtà virtuale che contribuiva ad aumentare il mio desiderio di crescere. La musica è un bel modo per crescere. E dare la possibilità ad un bambino di poter suonare un qualsiasi strumento musicale, è parte integrante dell’educazione complessiva di un giovane. In un recente viaggio nel Lazio ho avuto modo di notare una differenza peculiare tra la cultura del Nord e quella del Centro-Sud d’Italia. Mi è successo di entrare in un  supermercato a Colleferro (dico Colleferro, non Roma, Milano, New York o Parigi) e di trovare in bella mostra all’ingresso una chitarra elettrica semi professionale in saldo.  Mica solo una: ve ne era addirittura una pila, in scatoloni del tutto simili a quelli che troviamo nei negozi del Nord, ma che dalle nostre parti contengono televisori, o personal computers. Dove c’è merce esposta significa che per quella merce c’è mercato, allora ho chiesto alla persona del luogo che mi stava accompagnando se fosse normale trovare questo insolito (per me) tipo di merce in un supermercato, le dissi che al Nord le chitarre elettriche si trovano solo nei negozi di articoli musicali, sempre più rari, le raccontai di una persona del mio paese che ha un negozio del  genere e le dissi di come egli si lamenti delle scarsissime vendite. Mi guardò come se fossi  un alieno e mi disse che nella sua zona ogni alunno delle scuole medie suona uno strumento e che la chitarra (sia acustica che elettrica) è di gran lunga quello più diffuso. Aggiunse che alcuni professori sono addirittura eccessivi, arrivando ad obbligare le famiglie a comperare strumenti musicali di specifiche marche, talvolta particolarmente costosi. La cultura della musica è rappresentativa di un popolo e l’educazione musicale è espressione di civiltà. Credo che occorra riflettere su questo: mi piacerebbe davvero che in giro ci fossero molte “spade” e pochissimi “pirati”.

 

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