Prosegue con il contributo della riflessione di Simona Colonna, cantautrice, musicista e ricercatrice della tradizione musicale, il nostro percorso sul tema “La musica è finita? Quale futuro per la musica?”. Sino al prossimo mese di maggio, a cadenza trisettimanale, pubblicheremo come editoriali i pensieri di artisti, discografici, operatori del mondo musicale su questo difficile momento di transizione per la creatività musicale italiana ed internazionale. Tutti questi interventi saranno poi raccolti in un libro che sarà presentato in occasione della prossima edizione di Biella Festival nel corso di un convegno.
La musica è finita? Assolutamente no! Per come la penso io, la musica non finisce mai… Certo in questo periodo ci stanno mettendo alla prova, ma noi AVANTI TUTTA! e ce la faremo. Il suono, si sa, è un senso armonico in continuo cammino quindi non facciamoci scoraggiare dagli eventi, ogni volta che scriviamo una canzone, che suoniamo una melodia, che creiamo una buon armonia, ci immergiamo in un mondo assolutamente positivo e piacevole, quindi abbiamo l’obbligo di trattarci bene e di voler continuare a stare nel BELLO! Ho passato, come tutti gli artisti credo, momenti meno “produttivi” (come questo covid-time per ) e momenti super positivi, ma è proprio questo il bello dell’esistenza tutto passa… il bello purtroppo, ma anche il brutto fortunatamente. Cerco un equilibrio e la musica è una pozione altamente magica un’elisir che aiuta la mia esistenza. Poi ci vuole lentezza… per poter godere dei suoni. I miei anni di carriera, che cominciano ad essere attorno ai 30, sono stati ricchi di frenesia, di incontri musicali e di studio profondo. Un po’ tutti noi curiosi, vogliamo fare e fare “arrivare” e correndo a volte rischiamo di perdere le sfumature del bello. Allora, da una decina di anni a questa parte, la mia filosofia è cominciata ad essere VIVERE CON LENTEZZA, così da scendere più in profondità e quindi poter ammirare e godere di tutti i particolari che la musica ti dà l’opportunità di approfondire. Il passato: le radici formano e legano in qualche modo all’identità che ti caratterizza, ci danno il fiato giusto, la provenienza… poi l’esperienza dell’andare avanti, invece, ci mette a confronto e ci arricchisce di cose ed emozioni, ogni giorno e ogni volta che ci approcciamo al nuovo. Quindi “QUALE FUTURO PER LA MUSICA”? il futuro c’è, è li pronto ad accoglierci e a spronarci verso cose nuove. Tutto il resto, la burocrazia, gli intoppi, le noie e i dispiaceri che si percepiscono a volte, quando si teme di non farcela, le invidie e le cattiverie, fanno parte del sistema. Io tendo a sorridere e a prendere per bello anche il brutto, tanto da farla divenire una scuola di vita…nel mio caso SONORA! Quindi BUONA MUSICA e godiamocela perchè è un tesoro prezioso.