Strano lavoro questo “Come pietre” dei Koiné che dopo l’ascolto dei nove brani che compongono il loro recente album, lasciano in trasparenza la sensazione di un qualcosa di irrisolto, come se la loro ricerca di un’identità fosse ancora in via di assoluta definizione. Si parte con le note di un rock pesante nella intro di “Come pietre”, ma la voce di Stefano Sardi non è quella di un rocker e la premessa iniziale ridimensiona subito le prospettive.
Anche “Ninfa” a tratti suscita questa sensazione e, non solo, chi ascolta inizia a leggere con maggiore attenzione i testi e si scopre perplesso. Ma in “Freddo fuori” il dubbio si fa pressante: “C’è tanto freddo fuori quel freddo che non passa mai anche se stai ancora in piedi tu resisti ma prima o poi cadrai”; ma che vuol dire? E poco oltre “Ma chi è? Chi è? Che sfida a viso aperto il codardo che ha tradito sfoga la sconfitta accogliendo il suo nemico…”; ma cosa sta dicendo? Che c’entra il codardo con il freddo? Chi è il nemico? Fortunatamente in “Brutalmente” le cose si mettono un po’ a posto, il brano scorre via veloce, il testo ha un senso, la musica lo coadiuva in modo convincente, non è così poco rock da sembrare pop, ma non è neppure così poco pop per sfidare il rock. E “La ballata dei panni sporchi” ripropone gli interrogativi posti poco sopra “Prendi il bastone e picchia in testa i sorci”; perchè? In “Segui la notte” pare che gli equilibri si riassestino, i toni si ammorbidiscono, il testo ha un suo colore. A sorpresa arriva anche una cover, anzi, una supercover con “Se telefonando”, un brano che fece storia nella versione di Mina e che viene eseguito nel pieno rispetto dell’originale. Qui la voce dei Koiné offre probabilmente il meglio di sé per un’interpretazione che alla fine risulta una gradevole sorpresa. Ma è necessario approdare all’ultimo brano, dopo avere superato anche le perplessità di “Polvere”, per trovare la canzone più bella dell’album: “Un attimo”. Forse è quello il genere che più è nelle corde di questa band, certamente in questo caso il testo è agile, l’arrangiamento è senza iperboli e proprio per questo, nel suo ritmo a tratti un po’ cantilenante, cattura l’attenzione e, alla fine, l’apprezzamento di chi ascolta. C’è però ancora molto da fare: innanzitutto occorre decidere quale percorso musicale intraprendere senza rischiare (come accade ascoltando alcuni brani) di diventare una di quelle tante band, senza infamia e senza lode, ma soprattutto senza possibilità di successo. Poi occorre porre molta attenzione ai testi perchè le parole hanno un senso e non possono diventare canzoni le intuizioni pensate ad alta voce alternate a pensieri silenziosi. Con Sardi (voce e tastiere), gli altri Koiné sono Alessandro Biavati alla batteria, Gabriele Guerzoni alla chitarra e Massimiliano Lambertini al basso. Il cd reca il marchio di Alka Record Label.