James Wynne, l’uomo con la chitarra

James Wynne, musicista italobritannico che con le magie della sua chitarra ha vissuto anni intensi a cavallo tra rock ed heavy metal, si racconta a “Un’altra Music@”. Oggi vive intensamente la sua vocazione acustica. Senza rinnegare nulla. Ma con la curiosità di chi non si stanca mai di sperimentare e di regalare emozioni a chi lo ascolta.

James, da leader e guitar hero virtuoso dei Broken Glazz, storica band del miglior trash metal italiano degli eighties a raffinato (e sempre virtuoso) musicista acustico. Questo in breve, il resto mettilo tu…

Sorprenderà sapere che sono sempre stato un chitarrista primariamente di rock acustico. Anche nei Broken Glazz, se pensiamo a brani come “Abstract”, “Someday”, parti di “Mindless Transparency” e altre,  la vena e’ totalmente acustica.

Quali sono state le tue maggiori influenze, sia per quanto riguarda il tuo passato rock che l’odierno repertorio acustico?

Jimmy Page, Jimmy Page e Jimmy Page, aggiungo anche Pete Townshend. Ma per i primi 15 anni della mia vita, la mia dimensione musicale era motivata quasi esclusivamente dai Led Zeppelin! Da una decina d’anni poi, ho scoperto il maestoso Antonio Forcione, un mio idolo conosciuto in tutto il mondo, e ovviamente Tommy Emmanuel. Ma sinceramente, imparo un po da tutti, indipendentemente dal loro “livello”.

Parlaci un po’ dei tuoi lavori, dei testi, di come ti approcci alla musica, cosa ti ispira, come componi….

I pezzi di solito nascono da un’idea che mi canto in testa, o da un errore mentre provo… Dal ritmo di una frase. Il mio approcio è un po’ strano, perché non mi metto mai a fare “esercizi”, ma suono sempre canzoni e cerco di fare riff e melodie che ho in testa… Solo successivamente mi metto a verificare cosa ne è scaturito dal punto di vista teorico. Visto che la musica può davvero unire le persone, mi piace esprimere sentimenti di unione, gioia, affetto, sforzandomi di non scadere in dimensioni patetiche p troppo mielose.

Lasciami dire che nonostante la tranquillità del tuo lavoro acustico, quando le dita cominciamo ad andare, riemergono quelle reminescenze N.W.O.B.H.M. che sono un po’ nel sangue di voi chitarristi anglosassoni. E mi piace come si integrano nel tuo playing attuale…

C’e’ un bravissimo chitarrista italiano che si chiama Ferdinando Olivieri e lui mi ricorda spesso che sono pur sempre un “rocchettaro. La tecnica mi è sempre interessata in quanto ti mette in grado di suonare più cose e di essere versatile. Poi, quella acustica è una dimensione che non perdona, è molto trasparente, per cui la sfida si fa molto divertente. Sicuramente sono rimasto molto influenzato da Jeff Waters per la sua precisione e da brani come “Midnight Express” di Nuno Bettencourt. E nell’ultimo periodo ho scoperto Tommy Emmanuel. Lui e Forcione mi hanno veramente aiutato a crescere ancora. Verso di loro ho un grande debito di riconoscenza.

Il rock oggi pare spesso una gara, come dire: ”guarda come sono veloce”. Torneremo prima o poi al vero ”sangue versato sul palco” che si riporta ad una dimensione rock forse più vissuta ?

Quando si è giovani, spesso gli ormoni dettano anche i tempi della musica ma la velocita’ è sempre stata un bel colpo in canna per un chitarrista. Non credo sia un problema esclusivo di oggi, anche se oggi forse è un po esasperato. A grandi linee comunque, credo che alla fine amiamo tutti di più quelli di cui sentiamo il cuore che non la tecnica.

Hai dieci righe per dire qualcosa a un quindicenne che ha appena comprato la sua prima chitarra…

Innanzitutto, complimenti! E benvenuto tra di noi. Attenzione che i chitarristi sono ad ogni angolo di strada, quindi lavoraci, mettici anima e cuore. Fai uscire la tua voce! Di chitarristi bravi, sublimi, c’e’ una marea, tutti hanno i preferiti… e c’e’ spazio anche per te. Non e’ un circolo chiuso.  Se la pensi come me, scoprirai presto che i chitarristi che ami di piu non sono per forza i piu tecnici, ma quelli che riconosci alla prima pennata… quelli che sanno dare una voce al loro strumento. Ma ricordati anche che la musica è un grande dono che Dio ci ha dato. Apprezzalo e usalo per trasmettere emozioni positive. Ne abbiamo tutti un gran bisogno!

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