E’ appena stato pubblicato l’Ep “Fuori dal mainstream” del cantautore parmigiano Izine, al secolo Marco Ravasini, un personaggio che ha un lungo “vissuto” musicale alle spalle avendo iniziato molto presto a far parte di alcune band emiliane con le quali ha pubblicato alcuni album e tenuto centinaia di concerti. E’ laureato in Disciplina delle Arti, Musica e Spettacolo e ha conseguito il diploma in Canto Moderno al Modern Music Institute.
Dopo un periodo di pausa, Marco intraprende il cammino musicale da solista con il nome d’arte Izine. E ne scaturisce questo Ep, caratterizzato da cinque tracce e tanta energia. Va detto con molta sincerità che le doti vocali di Izine lascerebbero presupporre qualcosa di meglio di quanto non sia dato ascoltare in questo Ep. Non fraintendetemi, il progetto, almeno per metà, è segnato da buoni brani e comunque l’insieme non risulta mai sgradevole. Però, la struttura di queste canzoni, anche le più riuscite, ricalca modelli un po’ passati, caratteristica questa che traspare nonostante i buoni arrangiamenti ed al di là delle buonissime interpretazioni di Izine. “Il vento soffia da Marte” è, a mio avviso, il brano migliore, ma evidentemente non sono il solo a pensarla così visto che per questo brano è stato realizzato anche un singolo. Non male anche “Ma quanto sei bella” e “Qui”, nonostante il terrificante passaggio che dice: “…si sta come le foglie sugli alberi in Emilia…” che evoca una nota lirica di Giuseppe Ungaretti trasfigurandola con un adattamento da brividi. Nell’insieme il disco è di facile fruizione, complessivamente un po’ banaluccio, ben interpretato, piacevole e, come ho detto, un po’ fuori tempo.