“Io non sono sabbia” è il titolo del nuovo Ep de Le Rose e il Deserto (al secolo Luca Cassano, originario di Cosenza, milanese di adozione) che propone cinque tracce che sgorgano con immediatezza, ma sono il frutto di una lunga elaborazione letteraria che trova nella dimensione musicale la sua quasi logica ed inevitabile traduzione ed espressione.
S’inizia con “Un Terzo”, di cui era già stato pubblicato il singolo, con in evidenza la voce sicura di Luca in cui fanno capolino “erre” vagamente gucciniane; brano piacevole, buono il testo. “Pirati” ha un bell’andamento e comincia a porre in risalto la capacità del cantautore di giocare con le parole, facendolo in stretta sinergia con una linea melodica in cui la metrica trova un’ottima collocazione; sempre interessanti gli arrangiamenti. “Sabbia” scorre piacevolmente e non passa inosservato il voluto minimalismo di un arrangiamento che però, quando deve dare una giusta accelerata, lo sa fare con naturalezza. “Sensi unici” è il brano migliore dell’Ep, il testo è fluido ed interessante, non cerca “avventure” iperpoetiche, ma narra con coerenza ed immediatezza, corroborato da un arrangiamento sempre all’altezza della situazione. E si va a chiudere con “Passi indietro”, un andamento più dinamico ma meno incisivo, arrangiamente appena un poco più complessi ed una linea melodica forse meno sciolta, ma che non disturba più di tanto il pezzo. Questo Ep è un bel progettino perchè mette in luce potenzialità interessanti e scampoli di un cantautorato contemporaneo di qualità. Al di là di trap e rap, è sempre consolatorio ascoltare ancora qualcosa di non omologato e di piacevole fruizione.