E’ da pochi giorni in circuitazione “Bona Fide”, il nuovo album di Viva Lion (al secolo Daniele Cardinale), undici tracce che pongono in risalto il “mestiere” di un musicista e compositore che ha dedicato tanta parte della sua dimensione artistica al live in ambito nazionale ed internazionale (lo testimonia anche il fatto che il suo album precedente, “Mi casa es tu casa” era stato pubblicato circa cinque anni or sono).
L’ascolto si apre con una brevissima intro che però introduce efficacemente il discorso musicale che seguirà. “Boomerang” prende forma con voce e chitarra per acquisire via via più ampio respiro e toni evocativi che toccano corde emozionali ad ampio respiro; ed è ancora la chitarra ad accompagnare in prima battuta all’ascolto di “Familial Relationship”, una canzone che parte un po’ in salita (risentendo forse della coinvolgente atmosfera del pezzo precedente), ma che si fa poi musicalmente molto intensa. Convince (ed “arriva”) meno “You Are the Name That I Call the Place”, pur se caratterizzata comunque da una buona linea melodica. Convince ed entusiasma invece sin dalle prime note “Fair Loyal Road” che ci regala una voce calda e suadente che penetra e che si coniuga alla perfezione con un’ottima linea melodica e con la solita bellissima chitarra che riempie di note anche una canzone semplice come questa che risulterà, alla fine, senza dubbio, uno dei pezzi migliori dell’intero progetto. E’ invece solo strumentale la traccia successiva, “Cardabello”, ma il “solo” non va inteso in termini riduttivi; le voci di bimbi che giocano festanti sullo sfondo conferiscono al tutto un che di nostalgico, una sorta di omaggio all’infanzia e la creatività sta proprio nell’aver saputo cogliere questo vociare festoso con una sonorità che “parla” da sola. La voce emerge ed emerge bene invece in “Silverlin”, un brano che offre sonorità forse un po’ “spesse” che vanno a generare un effetto d’insieme non del tutto convincente; non si può dire che si tratti di una brutta canzone, ma dal punto di vista emotivo appare meno coinvolgente di altre già ascoltate. Ma andiamo oltre per approdare a “Deal”, pezzo in cui si cambia del tutto registro, fa un passo indietro la cifra artistica di Viva Lion e si inserisce, unica fase in lingua italiana dell’intero lavoro, la voce del rapper Chef Ragoo; il brano pare un po’ un corpo estraneo nel contesto generale, tant’è che non si tarda a rientrare nella dimensione probabilmete più consona a Viva Lion con una ballata intitolata “Agata (A Song For)”, un brano semplice ma di grande charm, assolutamente pulito e ben arrangiato. Si fa più dinamica la situazione con “AM”, brano ben eseguito che scorre rapido, forse non tra le cose migliori, ma comunque piacevole. E si va a chiudere con “Lola (a Song For)” che apre ancora con voci di bimbi dialoganti per poi lasciare che il brano vada in modo piuttosto lineare, una ballata in dimensione acustica pensata per un bimbo venuto al mondo inatteso. “Bona Fide” è, come dicevo, un lavoro in cui emerge molto l’esperienza artistica maturata negli anni da Daniele Cardinale che sa toccare le corde giuste per “arrivare” laddove vuole recare sensazioni ed emozioni. Lo sa fare mantenendo inalterata una cifra artistica ormai definita e riconoscibile, che in questo lavoro emerge con una certa continuità. Si tratta di un bel cd dunque che alle mode dilaganti concede giusto la partecipazione ad un brano di Chef Ragoo, ma che per il resto guarda in una direzione chiara e consolidata, dando continuità ad un discorso avviato da tempo.