Ascolto questo “Mare di pensieri”, il primo album della cantautrice romana Margò e sono attraversato da pensieri e tentazioni contrastanti. Il primo impulso è quello di staccare, ma c’è qualcosa che invece mi trattiene e mi induce ad ascoltare, uno ad uno, tutti i dodici brani, undici dei quali inediti o quasi ed una cover, “A far l’amore comincia tu”, notissimo tormentone portato al successo dalla splendida Raffaella Carrà.
Il primo singolo di Margò esce nel 2021 e s’intitola “Se piove”, con quel brano vince il Lunatika contest; seguono le partecipaioni a divrsi altri festival, sempre con buoni riscontri; è anche componente dei Flowing Chords con i quali ha collaborato con diversi altri artisti. Ma veniamo all’album. La prima considerazione è nelle mie recensioni piuttosto ricorrente: forse era sufficiente un Ep per cogliere lo spirito di Margò che canta sostanzialmente canzoncine ben costruite, ma piuttosto fragili, piacevoli all’ascolto (ed anzi, a tal proposito va detto che di queste dodici tracce nessuna potrebbe essere definita un “cedimento”) ma certo non tali da far pensare ad un cantautorato d’impegno o comunque a nulla di particolarmente eclatante. Però i brani si snocciolano uno dopo l’altro e, alla fine, piacciono per quello che sono. Margò ha una voce limpida e delicata, come lo sono le canzoni che propone, sa certamente come usarla e come renderla più intensa o persuasiva laddove venga richiesto (penso a “Siediti”), sa essere scanzonata o malinconica senza mai variare troppo i toni e, del resto, la “tavolozza” delle sue tinte vocali ha colori sfumati più che intensi. Un plauso particolare per la cover di “A far l’amore comincia tu”, molto diversa dall’originale, ma interpretata dando al brano una chiave di lettura assolutamente inedito ed interessante. Insomma, “Mare di pensieri” è un buon disco per chi ama ascoltare canzoni senza cercare in esse particolari messaggi, cogliendo gli stati d’animo dipinti con elegante semplicità.
